Home ATTUALITÀ Carburanti, Bersani: “Ma governo sa quanto guadagna benzinaio in Italia?”

    Carburanti, Bersani: “Ma governo sa quanto guadagna benzinaio in Italia?”

    (Adnkronos) – “Ma come ti viene in mente di mettere un cartellone con il prezzo medio al benzinaio? Se c’è un modo di far alzare il prezzo è quello lì. Spesso ci sono ragioni oggettive se il costo è più alto e tra chi ha difficoltà a diminuire il prezzo e chi avrà facilità a farlo salire per avvicinarlo al prezzo medio, è evidente che il prezzo della benzina alla fine aumenterà”. Così Pierluigi Bersani, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7. 

    “Ma il governo lo sa quanto guadagna mediamente un benzinaio in Italia? Ci sono 22mila benzinai nel nostro Paese, di cui un terzo vende meno di 300mila litri l’anno, che non si capisce come facciano a stare in piedi. E invece bisognerebbe invece vedere il prezzo medio dalla raffineria al distributore in Europa e tenere fermo quel prezzo lì”, prosegue l’ex segretario del Pd. 

    NORDIO – “Se Nordio si dimette non mi metto a piangere, ma forse dovrebbe anzitutto iniziare a farlo il ministro, perché questi ministri mi sembrano molto ciarlieri… Con anche quello della cultura che decide che Dante è il capostipite della Destra: noi a Sinistra ci accontenteremmo di Boccaccio, che ci si diverte molto di più… Ma non è che la Meloni sia esente da questo ciarlierismo: ad esempio adesso tira fuori il piano Mattei, ma ai tempi di Mattei il gas era considerato il sol dell’avvenire, mentre adesso dobbiamo capire come venirne via… Noi con le nostre infrastrutture non siamo in grado di fare l’hub europeo del gas, quindi stiamo sentendo cose che sono destinate a sgonfiarsi”. 

    PD – “Solo il 9% degli iscritti dice che il segretario è il problema del Pd. Detto questo, io voterò la posizione più convincente su due punti: uno, su come va avanti il processo costituente di allargamento del partito. Due, qual è la proposta per avviare un’alternativa alla destra, sia sul Lavoro che sullo schieramento. Elly Schlein? Ha degli elementi di innovazione significativi ma anche lei dovrà dire più chiaramente quello che vuol fare su questi due punti. Noi di Articolo Uno siamo usciti – o meglio, siamo stati cacciati – ma non siamo mai andati via, abbiamo sempre dato una mano. Io sarei prontissimo a iscrivermi al nuovo Pd, dopo questa fase costituente e l’elezione di un segretario che compia però questi passi, perché andare avanti significa allargare”.