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Carceri – La Uil Pa: “All’Aquila più che dell’arrivo di ‘Denaro’ si parla di sottrazione di soldi”

Da Mauro Nardella, attivissimo segretario generale territoriale UIL PA Polizia Penitenziaria, riceviamo questa lettera-denuncia che, visto il tema 41Bs al centro dell’attenzione generale in questi giorni,  volentieri pubblichiamo:

Più che dell’arrivo di “Denaro” al carcere dell’Aquila, da ieri, non si fa altro che parlare di  soldi “tolti” ad un agente di polizia Penitenziaria in servizio proprio nell’ istituto divenuto tra i più famosi al mondo a seguito dell’ubicazione in esso di uno dei più spietati boss.

In quel carcere dove per giorni non si è fatto altro che parlare del boss dei boss è successo un qualcosa che ha dell’incredibile”.

Come spiega il sindacalista, “Non si sa per quale motivo, ad un Assistente capo coordinatore dei baschi blu, con più di trent’anni di carcere alle spalle, seppur vissuti dal punto di vista lavorativo e una vita fatta di enormi sacrifici considerata la lontananza che lo stesso si ritrova a dover accettare dalla famiglia ( i suoi vivono a 300 km di distanza) e che lo stesso esercita vivendola da pendolare, sulla busta paga di febbraio più che un incentivo per lo stress che insieme ai suoi colleghi sta subendo  in conseguenza delle attenzioni che inevitabilmente si sono concentrate a seguito dell’arrivo del successore di Totò Riina, si è visto decurtare più di 1700 euro di stipendio.

In luogo dei circa 2000 euro che di norma mensilmente gli vengono accreditati, a Febbraio si è visto, infatti, attribuita la somma di soli 313,00 euro”.

Dunque, osserva ancora Nardella, “La sorpresa uscita dal cilindro (per nulla magico) del MEF è stata dall’assistente vissuta a dir poco drammaticamente.

D’altronde come non dargli ragione visti gli elevati costi degli ultimi tempi della vita  non più sostenibili e per svariati motivi non più assecondabili?

L’agente ha ovviamente rimesso tutto in mano al sindacato insieme al quale cercherà di capire il motivo per cui, alla vigilia del martedì grasso, il MEF gli ha voluto fare uno scherzo del genere.

Uno scherzo talmente bruttoconclude il sindacalista abbruzzese – che più che ilarità sta suscitando tanta  incredulità quanto indignazione.

Ovviamente la Uil farà la sua parte cercando di rimettere le cose al suo posto.

Max