Caso Diciotti, continua il botta e risposta tra Conte e Malta

    Continua lo scambio di messaggi arguti tra Italia e Malta sul caso della nave Diciotti. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante un passaggio dell’informativa sul caso, è intervenuto in Aula al Senato: “Constatata l’inerzia delle autorità Sar maltesi, il Comando Generale delle Capitanerie valutava come probabile la necessità di un intervento di soccorso per trasferire su altra unità tutti gli occupanti, o quantomeno una parte di essi, per alleggerire il barcone una volta che fosse entrato nell’area di responsabilità nazionale”.?”Quello che è cambiato rispetto al passato – ha continuato il premier – è che l’Italia non è più disponibile ad accogliere indiscriminatamente i migranti, contribuendo seppure involontariamente a incrementare il traffico di esseri umani e supplendo alla responsabilità che spetta all’Unione europea, ottundendo il vincolo di solidarietà che grava su ciascuno Stato membro”. Non si è fatta attendere la risposta di Malta, che ha definito i commenti del Premier “inaccurati” e in una nota ha ribadito che “nel caso della Diciotti, il governo italiano aveva chiaramente la responsabilità dello sbarco (dei migranti) secondo gli obblighi derivanti dal diritto internazionale ed europeo”.?Rispondendo alle accuse di inerzia da parte del Premier Conte La Valletta ha ribadito come “In nessun caso Malta è venuta meno ai suoi obblighi sulla base del diritto internazionale. Anzi, contrariamente a quanto detto dal premier, Malta ha offerto la sua assistenza, che è stata rifiutata”. Nel ricostruire in dettaglio tutti i passaggi della vicenda, il governo maltese sottolinea quindi che “nel caso in cui l’esecutivo italiano insista nel sostenere che si è trattato di un caso” avvenuto nelle acque di Search and rescue (Sar) maltesi, “allora ogni salvataggio nella regione Sar maltese avrebbe dovuto essere coordinato dalle autorità competenti e lo sbarco sarebbe dovuto avvenire nel posto sicuro più vicino all’evento, in questo caso Lampedusa”. ?”Se il governo italiano sceglie di designare Lampedusa non come posto sicuro, dovrebbe sostenere l’onere di fornire un’alternativa – conclude la nota – Malta rinnova il suo appello per una cooperazione internazionale continua e per smettere di fare dichiarazioni pubbliche che sono false”. ?Nel ripercorrere la vicenda, Conte sottolinea come fossero “le imbarcazioni maltesi sostanzialmente ad ’indicare’ la rotta ai migranti”. Gli elementi illustrati durante l’informativa sul caso, spiega ancora, “ci inducono a concludere che, senza l’intervento concreto e diretto della Guardia Costiera italiana, molte di queste persone sarebbero morte”.