CASO ETRURIA: MENTRE GENTILONI E CALENDA DIFENDONO LA BOSCHI, DI MAIO E DI BATTISTA NE CHIEDONO LE DIMISSIONI

    Da Bruxelles, dove si trova per partecipare al vertice dei leader Ue, il premier Gentiloni ha commentato le polemiche seguite all’audizione del presidente Consob, Giuseppe Vegas, che riferendo alla Commissione di inchiesta sulle banche sul caso Etruria, ha raccontato che all’epoca venne contattato dall’attuale sottosegretaria alla presidenza del Consiglio. “Penso che Maria Elena Boschi abbia chiarito le circostanze emerse dall’audizione del presidente della Consob”, ha affermato Gentiloni il quale, rispetto al lavoro condotto dalla commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario, ha aggiunto, “e non mi permetto di dare giudizi, dato che il governo rispetta le scelte del Parlamento. Mi auguro solo che le prossime settimane non siano dominate da bisticci sulle banche: non mi sembra l’aspettativa maggiore dei cittadini. La Boschi – ha quindi concluso il premier – sarà candidata dal Pd e mi auguro che abbia grande successo”. A rafforzare l’endorsement nei confronti di Maria Elena Boschi, anche il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda il quale, intervenendo su La7 a a ’L’aria che tira’, ha ribadito che la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, ”non deve dimettersi, perché non ha fatto pressioni. L’idea che la commissione di inchiesta sulle banche diventi la commissione di inchiesta sulla Boschi mi sembra assurda. Quello che è successo – aggiunge ancora Calenda – è che ci si è distratti dal tema vero, e cioè che Vegas ha tirato una palla in un calcio d’angolo che non finisce mai”. Poi il ministro punta il dito contro il presidente della Consob, a suo avviso ‘reo’ con le sue dichiarazioni di ieri aver distratto “l’attenzione da quelle che sono le sue responsabilità. Ritenere che la crisi delle banche abbia danneggiato i risparmiatori per la Boschi è un’assurdità”. Nel frattempo a comparire davanti alla Commissione di inchiesta sulle banche, oggi è stato l’ ex amministratore delegato di Veneto Banca, Vincenzo Consoli, il quale in merito ha affermato che “Per un quarto d’ora il ministro Maria Elena Boschi partecipò a un incontro con i vertici di Banca Etruria e Veneto Banca. Non proferì parola, poi si alzò e andò via”. Un incontro, ha spiegato Consoli, che venne fissato in seguito “alla lettera che Banca Etruria aveva ricevuto dalla Banca d’Italia”, in eguale copia ricevuta anche da Veneto Banca. Un missiva firmata del governatore Visco, nella quale si “si chiedeva l’aggregazione con un partner di adeguato standing” e si affermava che “nessuno dei consiglieri presenti in quel momento poteva far parte del consiglio che sarebbe nato dalla fusione con Veneto Banca”. Intanto, davanti ai microfoni di Radio anch’io, il candidato premier dei 5 Stelle Luigi Di Maio ha chiesto nuovamente le dimissioni della Boschi: “E’ un conflitto di interessi vivente”. Gli ha fatto eco il deputato M5s Di Battista secondo il quale, nella vicenda Banca Etruria, Boschi “si è comportata come una Cancellieri qualsiasi e si dovrebbe dimettere all’istante. Un ministro che alza il telefono e chiede un incontro già fa una pressione”.
    M.