CASO LUSI: EX TESORIERE MARGHERITA, AVREI FATTO TUTTO PER RUTELLI

    Dichiarazioni spontanee di Luigi Lusi, ex tesoriere della “Margherita”, tornato oggi nell’aula della quarta sezione del Tribunale dove e’ imputato per appropriazione indebite per aver sottratto 23 milioni di euro dalle casse della formazione politica. Dichiarazioni spontanee soprattutto per parlare dei suoi rapporti con Francesco Rutelli che lo accusa di calunnia, il quale chiamo’ nel 2001 per nominarlo tesoriere del gruppo politico. Per rivendicare che di Rutelli fu sempre fedelissimo. L’ex sanatore e tesoriere doveva fare dichiarazioni spontanee nel giugno scorso, ma fu bloccato da un malore e percio’ soltanto oggi al suo rientro in aula ha potuto dare sfogo alle sue dichiazioni. Nella premessa Lusi ha spiegato al Tribunale perche’ sua moglie coinvolta come lui nel processo abbia accettato di patteggiare la pena non per ammiettere sue responsabilita’ ma perche’ doveva prendersi cura dei suoi familiari e in particolare dei quattro figli. Lusi, che e’ assistito dagli avvocati Luca Petrucci e Renato Archidiacono ha parlato per oltre due ore affrontando subito il problema dei suoi rapporti con Rutelli. Ha cosi’ spiegato che per 11 anni non ha mai avuto un atto scritto a cui dare esecuzione come prassi dei partiti, le indicazioni che gli venivano da Rutelli erano solo verbali. “Se si va ad esaminare il carteggio- ha sottolinato Lusi- non si trova traccia dei documenti scritti ma soltanto di una transazione per 25 milioni avvenuta nel 2003”. Dopo aver ricordato che Arturo Parisi avversario di Rutelli all’interno del partito era stato sempre contrario che a lui fosse fatto un contratto per il lavoro di tesoriere, Lusi ha detto che fra il 2005 e il 2006 con Rutelli parlo’ di una sua possibile sua candidatura a parlamentare. Ma Rutelli non entro’ mai nel discorso se non nel 2006. “Affronto’ nel 2006 perche’ aveva acccettato il patto scellerato riguardante la realizzazione di una serie di operazioni immobililari. Il livello di riservatezza con Rutelli per quanto si faceva era altissimo e per lui io avrei fatto qualsiasi cosa per non danneggiarlo”. L’ex tesoriere Lusi ha poi detto che i “pizzini” nei quali venivano indicati i pagamenti da fare venivano poi da lui distrutti perche’ il suo impegno nei riguardi di Rutelli era quello di tutelarlo e non di affossarlo avendo con lui un rapporto stretto in quanto era stato Rutelli a unirlo in matrimonio con la sua seconda moglie Giovanna Petricone. “Con Rutelli ci conoscevamo da una vita -ha poi detto Lusi- e non ho dato retta a suggerimenti di chi mi diceva che avrei dovuto portare con me un registratore quando ci incontravamo per gli affari del partito. Sarebbe stato sleale per lui per quanto mi riguarda entrare nel suo ufficio con un registratore in tasca. Non era nelle mie intenzioni di conservare atti e documenti di cose che lui mi aveva chiesto di fare”. Prima di Lusi il Tribunale aveva ascoltato alcuni testimoni e tra questi un revisore dei conti della Margherita. Quanto alla restituzione dei beni sottratti secondo l’accusa alla Margherita Lusi ha detto che il partito non li ha voluti.