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Caso Marò finalmente chiuso dopo un ‘bel risarcimento’ all’India: la moglie di Latorre: “carne da macello per i politici”

È ora di chiedersi perché le autorità militari vogliono mantenere il segreto su ciò che sa e vuole dire. Quello che so è che per la politica italiana siamo stati carne da macello. Presto Massimiliano si presenterà alla procura di Roma. Da nove anni sono costretta a parlare a nome di mio marito. A lui è stato fatto esplicito divieto di parlare pena pesanti sanzioni. Non può nemmeno partecipare a qualsiasi manifestazione pubblica. È vincolato al segreto“.

Caso Marò, la moglie di Latorre: “Lui non poteva parlare, ora riferirà ai magistrati…”

Così la moglie di Massimiliano Latorre, Paola Moschetti, commentando la notizia giunta dall’India dove, finalmente dopo quasi 10 anni di ‘trattative’, la Corte suprema ha deciso di chiudere tutti i procedimenti contro o due Marò italiani (l’altro è Salvatore Girone), accusati di omicidio, dopo che nel febbraio 2012, al largo delle coste del Kerala, aprirono il fuoco per difendere il mercantile dal quale erano stat ingaggiati come ‘scorta’, uccidendo due pescatori. A quanto sembra – ed è molto probabile – i giudici indiani hanno chiuso le pratiche una volta depositati i 100 milioni di ruote (poco più di 1 mln di euro), a titolo di risarcimento per le famiglie dei pescatori ed il proprietario dell’imbarcazione.

Caso Marò, l’ennesimo ‘giallo italiano all’estero’, puntualmente chiuso pagando…

Si chiude così una vicenda abbastanza ‘misteriosa’ ed intrigata, in perfetto stile ‘nostrano’, dove in realtà tutti sanno tutto e nessuno ne sa niente, se non che si è ‘pagato’. Dopo 10 anni infatti, si racconta ‘appena’ di questi due validi soldati ‘chiamati’ a protezione di un cargo (cosa trasportava, per richiede l’ingaggio di due professionisti militari?), e coinvolti in un probabile ‘attacco’ e dunque costretti a sparare. Anche se poi le autorità indiane dimostreranno che il natante trivellato dai colpi dei Marò era adibito alla pesca: dunque due professionisti del livello di Latorre e Girone, avrebbero aperto il fuoco sparando all’impazzata per un semplice sospetto? Per non parlare poi della gran confusione che ne seguì, con i nostri prima tenuti prigionieri, poi ‘autorizzati’ dagli indiani a tornare per un po’ a casa, a ‘patto’ però di tornare in India per il processo, insomma… tutto ed il contrario di tutto. L’unica certezza che condividiamo è che, come al solito (la nostra ‘specialità’ come usciamo dai confini nazionali), sono stati pagati dei soldi, tantissimi.    

Caso Marò, il legale di Latorre: “Se sono innocenti perché l’Italia ha pagato all’India?”

Come giustamente afferma il legale difensore di Latorre, avv. Fabio Anselmo, “Adesso l’inchiesta italiana stabilirà se Girone e Latorre sono innocenti o colpevoli. Però, mi chiedo, se non dovessero emergere prove e i due marò risulteranno innocenti, cosa ha pagato l’Italia all’India, un ‘riscatto’?”. Dunque, aggiunge il legale, “Finalmente presto Massimiliano Latorre varcherà la porta della Procura di Roma per raccontare i fatti davanti ai magistrati romani, nei quali abbiamo piena fiducia. Lì almeno non ci sarà il segreto militare”. Infatti spiega ancora Anselmo, “Comprendo lo sfogo amaro della moglie Paola, perché si è parlato tanto dei marò, di responsabilità per fatti gravissimi, senza che siano stati fatti accertamenti e senza che lui potesse difendersi pubblicamente. Avevamo chiesto l’autorizzazione a poter fare dichiarazioni ma ci è stata negata. E’ grottesco che lui non possa parlare perché altrimenti perderebbe il posto”.

Caso Marò, ora Latorre e Girone saranno ascoltati dai Pm di Roma, dove giace il fascicolo

Dunque, come è giusto che sia, a seguito del fascicolo d’indagine (il cui titolare è il sostituto procuratore Erminio Amelio), per ‘omicidio volontario’, aperto a monte dei fatti, nelle prossime settimane i due Fucilieri di Marina verranno ascoltati dai pm di Roma. In realtà Latorre e Girone ebbero già modo di essere sentiti una prima volta dai giudici romani nel gennaio del 2013 e, dal canto suo la Procura approntò una perizia sul pc ed una macchina fotografica, a bordo della Enrica Lexie, dove i due stavano prestando servizio. Ricordiamo che, in tutto questo, è stato grazie alla sentenza emessa dal tribunale internazionale dell’Aja, se l’Italia ha potuto ottenere la giurisdizione sul processo.

Caso Marò, Di Maio loda via Twitter “Il nostro infaticabile corpo diplomatico”

Ovviamente, a seguire (manco a dirlo), stato un continuo di gioia ed entusiasmo da parte dei nostri istitutori. Di Maio ha twittato: “Chiusi tutti i procedimenti giudiziari in India nei confronti dei nostri due marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre”. Quindi, come se non fossero passati 10 anni ma 3 settimane, il ministro ha aggiunto: “Grazie a chi ha lavorato con costanza al caso, grazie al nostro infaticabile corpo diplomatico. Si mette definitivamente un punto a questa lunga vicenda”.

Caso Marò, da Bruxelles (che tanto ha fatto), anche Gentiloni plaude al lieto fine

Anche Gentiloni, che in quanto commissario europeo all’Economia ‘aveva il dovere di sottolineare’ l’interessamento Ue nella vicenda, da Bruxelles ha commentato: “Si chiude il caso con l’India. Un successo della diplomazia italiana“.

Max