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Caso Suarez, le domande dell’esame. E oggi i legali della Juve sono ascoltati dalla procura di Perugia

“Come ti chiami?”, l’esame di italiano di Luis Suarez è iniziato così. Una domanda facile facile per rompere il giaccio. Poi all’attaccante ex Barcellona è stata mostrata la foto di un cocomero, quella di un supermercato e alla fine gli è stato chiesto di raccontare qualcosa della sua vita. Tutto giusto, nessun errore per l’attaccante.

Dodici minuti per passare il test d’italiano utile all’ottenimento del passaporto comunitario. A svelare le domande rivolte al calciatore, che gli sarebbero già state anticipate nei giorni precedenti, è il Corriere della sera, che ricostruisce così l’esame definito ‘farsa’ dagli inquirenti.

“Una città italiana?” gli hanno chiesto. Risposta scontata: “Torino”, lì dove Suarez sarebbe dovuto andare prima di firmare con l’Atletico Madrid. E proprio la Juventus ora aspetta di sapere l’evoluzione delle indagini, che al momento non riporta tra gli indagati nessuno riconducibile direttamente al club bianconero.

Intanto nella mattinata di oggi L’avvocato Luigi Chiappero, storico legale della Juve, e la collega Maria Turco sono arrivati in procura a Perugia per incontrare i pm. Al momento il club bianconero non rischia nula, ma la FIGC ha aperto un’inchiesta parallela che potrebbe portare alla luce illeciti sportivi. A quel punto lo scenario del club bianconero potrebbe cambiare tristemente prospettiva.