Catturato il capobanda della rapina a Lanciano: è un romeno

    Si è concluso con la cattura del quarto uomo il terribile caso della rapina a Lanciano, in provincia di Chieti, presso la villa dei coniugi Martelli. Il capobanda  è un romeno, arrestato dagli uomini dello Sco e della squadra mobile a Caserta: a tradirlo il tentativo di vendere un orologio rubato nella villa.  Secondo quanto si apprende da fonti qualificate, il romeno avrebbe infatti tentato di entrare in contatto con alcuni circuiti di ricettatori, nella speranza di piazzare l’orologio e ottenere del denaro per proseguire la fuga. Una mossa che ha però permesso agli investigatori di rintracciarlo nella zona di Caserta, dove poi è stato arrestato. 
    Soddisfatto il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che esulta su twitter: “Preso anche il quarto rapinatore straniero infame, pare il tagliatore di orecchie, bene!”
     
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    La banda si era fatta conoscere dai Carabinieri in seguito a sei furti con spaccata compiuti ai danni di bar, tabaccherie e benzinai nei dintorni di Lanciano, nelle ultime tre settimane, ed era monitorata attraverso l’uso del gps che però ha avuto un guasto tecnico il giorno precedente la rapina, per tornare in funzione poco dopo. I tre banditi fermati ieri stavano tentando la fuga ed erano diretti in Romania. Un quarto sarebbe riuscito a fuggire. Avevano addosso circa 3.400 euro. La Golf nera sequestrata e bloccata dopo un inseguimento dei carabinieri è rimasta danneggiata sulla fiancata sinistra per un incidente occorso ai fuggitivi. “Avevano abbandonato l’abitazione e si stavano allontanando con tutti gli effetti personali – ha spiegato il procuratore capo di Lanciano, Mirvana Di Serio – Preme sottolineare un lavoro svolto in soli quattro giorni, grazie alla collaborazione assidua tra Polizia e Carabinieri”. 
    “La notizia mi rende più sereno e mi restituisce una maggiore tranquillità nel rientrare a casa. Adesso davvero non vedo l’ora”. Così Carlo Martelli dal suo letto di ospedale dopo aver appreso dell’arresto di tre persone. “Desidero recuperare al più presto la normalità della mia vita e la dimensione di riservatezza che l’ha sempre caratterizzata”, dice Martelli.
    ’’Li hanno presi? Bravi, ma a me non cambia niente. Certo, se me li dovessero far vedere in faccia, forse potrei riconoscerli’’, dice una delle vittime della banda delle rapine violente, il commerciante Domenico Iezzi, a cui è stato tagliato un dito. ’’Mentre era lì a gonfiarmi di botte pieno di sangue uno di loro ha alzato leggermente il passamontagna, e mi ha urlato di non guardarlo: non so – conclude – forse, ce la potrei fare. Fatemi vedere qualche foto’’.