CECCHI? UN EX GIOCATORE CHE CERCA UNA SQUADRA PER RIFARSI. LA REPLICA: SE CONOSCI IL PD LO EVITI

    “Vogliamo giocare all’attacco, non col catenaccio: più sul modello del profeta Arrigo Sacchi che su quello del pur grandissimo Nereo Rocco”, usa una metafora calcistica Matteo Renzi, nel corso di un’intervista con ’Il Foglio’, riferendo la strategia a cui ricorrerà per misurarsi con il M5s, a suo avviso l’unico vero competitor nell’ambito di questa campagna elettorale. “Il 4 marzo l’Italia avrà una grande occasione – spiega infatti il segretario Pd – giocare il suo match point per sconfiggere in modo definitivo il movimento 5 stelle, perché se sarà secondo – dopo il Pd che oggi è distanziato di meno di due punti nei sondaggi, e quindi è lì, a un passo – il dato politico sarà definitivo. Io, se posso dire, però mi sento più una Red Bull che una camomilla – scherza poi giocando sul soprannome dato al premier Gentiloni – E sappiate che comunque Red Bull e Camomilla non intendono litigare neppure sotto tortura”. Poi, parlando anche degli altri schieramenti in lizza, l’ex premier afferma, “Non penso che quello di Leu sia un progetto destinato ad avere un futuro. D’Alema ha due disegni organici. Primo: tornare a far parte del giro, conquistando uno strapuntino in Parlamento. Secondo: riprendersi in mano la sinistra, cercando di distruggere la leadership”. Poi, nell’ambito del ’tour’ politico-promozionale, è la volta ell’emittente radiofonica Radio 101, dove Renzi è chiamato a commentare la ’lotta fraticida’ – per giunta proprio a Firenze – con un suo ex fedele: “Nicola Cecchi è un amico fiorentino sempre iscritto al Pd che ha votato anche all’ultimo congresso per me e ha votato sì al referendum . Mi fa piacere che i Cinque stelle trovandosi a corto di candidati, prendano i nostri – aggiunge ’toccando’ duro – Mi spiace per gli elettori grillini che magari ci restano male. A noi non crea nessun imbarazzo: Cecchi, come altri ex Pd, sembra uno di quei giocatori che non ce l’hanno fatta in prima squadra e ora vanno a farsi le gambe altrove”. Una dichiarazione forte quella del segretario del Pd, che ha immediatamente suscitato l’altrettanto dura replica dello stesso Cecchi: “Se conosci il Pd di Renzi – scrive su Facebook – l’unica cosa che puoi fare è evitarlo, chiuderti la porta alle spalle e andare via. Una spiegazione necessaria per chi in queste ore si interroga sulla mia candidatura con il MoVimento 5 Stelle dopo il mio passato di vicinanza al PD: sono stato iscritto al partito democratico e dopo aver visto ciò che è diventato con Matteo Renzi ne sono uscito deluso e amareggiato, come molti altri iscritti ed elettori di centrosinistra. E’ dura ammettere ’mi sono sbagliato’ e riconoscere di aver messo il proprio impegno e la propria passione al servizio della causa sbagliata – osserva ancora Cecchi – ma è quello che ho dovuto fare io. Il passo successivo, e naturale, è stato mettermi al servizio del Paese con una forza coerente e trasparente come il MoVimento 5 Stelle”. Era stato lo stesso Di Maio nei giorni scorsi, intervenendo ad ’Otto e Mezzo’, ad anticipare le candidature di ex ’avversari’, passati sotto l’egida del M5s: “Ho fatto un appello pubblico, ho detto che il M5S triplicherà il numero dei parlamentari e ho aperto i collegi uninominali alle migliori energie di questo Paese. Hanno risposto in tanti. Si sono fatte avanti persone che si sono distinte per la loro storia. Tra queste ci sono anche delusi dagli altri partiti. Persone che votavano per Renzi o per Berlusconi e dopo che li hanno conosciuti hanno iniziato ad evitarli”.
    M.