Grande commozione lo scorso 3 settembre a Favara per le celebrazioni in ricordo del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, in occasione del 33esimo anniversario del tragico attentato mafioso in cui persero la vita lallora prefetto di Palermo, sua moglie Emanuela Setti Carraro e lagente di scorta Domenico Rosso.
Erano presenti alla cerimonia l’onorevole Mario Caruso, il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, il presidente del Parlamento Internazionale della Legalità Nicola Mannino e il vice presidente Parlamento Internazionale della Legalità Salvatore Sardisco.
Il messaggio che si vuole dare oggi è semplice ha spiegato lonorevole Caruso -: lo Stato cè, così come è presente la democrazia, della quale il nostro ordinamento è la massima espressione. Non bisogna mai dimenticare la democrazia è fatta di persone e che sono proprio queste persone le destinatarie della nostra azione politica. Sono loro che devono essere messe al centro del contesto territoriale.
Dobbiamo ritrovare la nostra via per raggiungere la legalità e la sicurezza andando a dialogare con la gente comune ha aggiunto lonorevole Caruso – perché è la gente comune che elegge un governo e, di conseguenza, se non siamo in grado di parlare con loro, non saremo capaci di ottenere nulla.
È proprio questo il significato dellincontro che si è svolto oggi in ricordo del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa ha ribadito lonorevole Caruso . Vogliamo dire ad alta voce che lo Stato è vicino ai cittadini e, con esso, anche le tante persone che fanno parte del meccanismo parlamentare e legislativo. Siamo noi eletti che dobbiamo dare linput alla gente comune, dicendo loro: Ritornate a credere nella democrazia e nella politica.
La politica fa le leggi e non si può prescindere da essa. Al contrario, proprio partendo dalle giuste decisioni parlamentari possiamo fare in modo che gli elettori tornino ad avere fiducia in noi. Per questo dico ai colleghi: Colleghiamoci, collaboriamo sui temi della legalità e della sicurezza. E, soprattutto ha concluso lonorevole Caruso – crediamo nello Stato perché, se non crediamo allo Stato, non crediamo a noi stessi.
Erano presenti alla celebrazione anche Carmela Termini, vice prefetto vicario Agrigento, Giuseppe Peritore, vice questore vicario Agrigento, Gabriele Treleani, capitano comandante tenenza Carabinieri Favara, Salvatore Lupo, presidente consiglio comunale Favara, Elisa Virone, vice sindaco di Agrigento, Emilio Messana, sindaco di Racalmuto, Calogero Cremona, sindaco di Naro, Diego Aquilina, vice sindaco di Grotte, Felice Raneri, sindaco di Comitini, e Gaetano Scorsone, responsabile area lavoro Padre Pino Puglisi per il consiglio Pastorale Cittadino Favara.