Cellulari e tumori, trovato un possibile legame

    Un importante studio statunitense del National Toxicology Program durato due anni, afferma che l’esposizione alle radiofrequenze caratteristiche dei cellulari, aumenta i casi di tumore nei ratti maschi. La ricerca è costata 25 milioni di dollari ed è stata condotta su circa 2500 ratti esposti a varie quantità di radiofrequenze in 21 camere progettate appositamente. Gli animali sono stati esposti alle frequenze per 18 ore (10 minuti di pausa alternati a 10 minuti di radiazione per un totale quindi di nove ore effettive). Mentre c’è da dire che lo stesso risultato non è stato riscontrato nei ratti di sesso femminile, dove il numero è stato nettamente inferiore. Precedentemente però era stato dichiarato l’esatto opposto da un gruppo di ricercatori australiani, affermando che non ci sono dimostrazioni certe dell’esistenza di un legame pericoloso tra cancro al cervello e telefoni cellulari. In effetti già nel 2010 un’altra grande ricerca condotta dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (lo Iarc di Lione) aveva condiviso l’ipotesi della mancata relazione tra tumori e cellulari per mancanza di prove concrete. Un anno dopo però a fronte di un ultima revisione venne dichiarato che i campi elettrogeni possono essere «possibilmente carcinogeni». In ogni caso i risultati completi della ricerca del National Toxicology Program saranno pubblicati il prossimo anno, mentre quelli che ad oggi sono stati pubblicati nel Microwave news sono solo i dati preliminari. Quello che ad oggi è certo, secondo l’ex coordinatore dello studio del National Toxicology Program, Ron Melnick, citato dal Wall Street Journal, è l’idea che le radiazioni dei dispositivi mobili non siano rischiose va accantonata «definitivamente». Probabilmente con i dati definitivi, potranno cambiare le raccomandazioni sull’utilizzo dei cellulari.

    Giulia Onori