Home ATTUALITÀ Cena dei veleni, il Comune non si costituisce parte civile

    Cena dei veleni, il Comune non si costituisce parte civile

    Il Comune non si costituirà parte civile. Alla vigilia dell’udienza preliminare, in cui il Gup domani deciderà sull’eventuale rinvio a giudizio della sindaca Chiara Frontini e del marito Fabio Cavini – l’ipotesi di reato è minaccia a corpo politico nei confronti del consigliere Marco Bruzziches – il vicesindaco Alfonso Antoniozzi ha chiarito la posizione dell’amministrazione comunale in merito. Sollecitato dall’interrogazione della consigliera di minoranza Luisa Ciambella, Antoniozzi ha illustrato i due motivi alla base della decisione. Primo «la giunta ritiene non ci siano gli estremi per la costituzione di parte civile sia perché l’amministrazione comunale non ha ricevuto alcuna notifica relativa al decreto di fissazione di udienza preliminare e non è annoverata tra le persone offese, e a seguito della riforma Cartabia la costituzione di parte civile può avvenire solo in fase predibattimentale». Inoltre «l’ordinanza emessa dal gip in merito al rigetto di giudizio immediato evidenzia l’assenza di prove per il reato contestato, e questo è il secondo motivo per cui il Comune non si è costituito parte civile». La consigliera Ciambella ha però replicato sull’aspetto temporale, facendo presente che «la legge è cambiata, e in questo momento è ancora possibile costituirsi parte civile». Via libera a maggioranza alle modifiche sulla destinazione dei proventi derivanti dalla tassa di soggiorno che ha registrato un incremento di 15mila euro nel 2024, raggiungendo 475mila euro rispetto ai 460mila preventivati. Come spiegato dall’assessore al Bilancio Elena Angiani essendosi «verificate delle maggiori entrate e delle minori spese, abbiamo avuto la possibilità di destinare 227mila euro dell’imposta di soggiorno». 110mila saranno impiegati per la promozione di iniziative nel periodo di Natale, 59mila euro per la manutenzione ordinaria delle fontane e 43.800 per attività turistiche nel centro storico durante le festività natalizie. Un Natale, ha rimarcato l’opposizione, decisamente povero – in termini di investimento – e in netto ritardo per quanto riguarda la programmazione. Per celebrare le feste solo 170mila euro a disposizione, contro gli 800mila spesi lo scorso anno. E pochi giorni di tempo visto che «il 23 novembre – ha sottolineato il leghista Andrea Micci – apre il Christmas Village». Tra le iniziative più strettamente in capo al Comune, il mercatino di via Marconi – dal 29 novembre al 6 gennaio – il cui allestimento inizia oggi. La sindaca ha difeso il programma delle festività «che mette insieme attività varie, quelle strutturali le più importanti che fanno il Natale» citando «oltre al mercatino di via Marconi che è un’offerta qualificante, luminarie aeree e a terra, tre o quattro eventi live e nel cartellone natalizio quest’anno si è aggiunto un evento identitario tipicamente viterbese, quello dedicato al pesce di Sant’Andrea, il 29 e il 30 novembre con una casetta in piazza delle Erbe». Ha quindi proseguito cercando di dare spessore a un calendario natalizio che appare quantomeno sottotono. «Ci saranno le attrazioni, per la prima volta nella nostra città il concerto di Natale, quello di Capodanno a Prato giardino per il quale è attualmente aperta una manifestazione d’interesse. All’offerta prettamente pubblica – ha tenuto a sottolineare – quest’anno si aggiungono le iniziative promosse dalla rete dei commercianti di Viterbo città medievale e da quelli di via Saffi». All’ok giunto dalla maggioranza ha fatto da contraltare la bocciatura netta di tutti i gruppi di opposizione che hanno espresso anche dubbi di legittimità, o quantomeno di opportunità politica, sulla destinazione dei proventi della tassa di soggiorno per la manutenzione delle fontane.