CGIL SUL JOBS ACT: VALUTIAMO IL RICORSO IN EUROPA, SONTRO TRA CUPERLO E ORFINI SU FACEBOOK

Dopo il voto alla camera la CGIL non chude il capitolo Jobs Act. Il sindacato di Susanna Camusso, vuole cambiare la locazione, passando dalle piazze e i luoghi di lavoro degli italiani all ’ Unione Europea. La Camusso infatti ha spiegato che bisogna valutare la possibilità di un ricorso alla Corte di Giustizia Europea , e che le nuove regole infatti violano gli articoli 30 e 31 della Carta di Nizza. Il segretario generale della CGIL ricorda le parole che Renzi aveva pronunciato nella sala verde il quale diceva che i ministri avrebbero discusso con le parti e che si è in attesa di vedere se è un annuncio o una cosa che si determina realmente. La Camusso infatti ribadisce che andranno avanti serenamente, e che l ’ approvazione in Parlamento del Jobs Act non li ferma per cambiare una norma ritenuta sbagliata dalla CGIL. L’ approvazione della legge delega sul Job Act alla Camera, ha aperto uno scontro tutto interno alla sinistra del Partito Democratico. Gianni Cuperlo e Matteo Orfini, si lanciano accuse, richiami e critiche.L’ antefatto è rappresentato dalle dichiarazioni rilasciare da Orfini, “Primedonne”. Cuperlo, legge i giornali , apre la sua pagina Facebook, e scrive una lettera a Matteo Renzi, spiegandogli che è impressionato dal tono e dal merito di quella frase e che le parole non tenono in considerazione una scelta che a tanti è costata e non poco. Poi punta il dito contro Orfini spiegandogli che lo ha votato come presidenza dell’ assemblea, solamante perchè un capo della sua corrente gli ha chiesto di non ostacolare la sua candidatura al suo incarico. Anche Orfini apre la sua pagina Facebook, e incrocia subito la lettera di Cuperlo, non ci pensa su me replica. Gli spiega che le sue parole dette sono state pensate , e gli ricorda che all’ inizio avevauna perplessità sul far nascere un governo con Berlusconi, e dopo aver avuto un colloquio con egli stesso in Parlamento , gli è stato risposto che in quelle condizioni e dopo una decisione presa collegialmente, non si poteva che bere l’ amaro calice. La lite tra Cuperlo e Orfini, è una minaccia, che innesca tra militanti ed elettori , la corsa verso un solo argomento : la scissione.