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“Che il M5s sia per le alleanze è positivo, ma non sosterremo mai Raggi”: Zingaretti ‘dice qualcosa di sinistra’

In realtà quel “…Dì una cosa di sinistra, dì una cosa anche non di sinistra, di civiltà.. dì una cosa, dì qualcosa! Reagisci!…”, nel celebre film Nanni Moretti lo indirizzava all’allora segretario Massimo D’Alema, sullo sfondo del suo ‘Aprile’ (1998) tuttavia, il fatto che oggi (2020) sia arrivato a Nicola Zingaretti è comunque un ‘segnale’ positivo, una reazione. E stamane, intervenendo sul Raggi bis nella Capitale, il segretario del Pd ha affermato che “Non è un tema personale, noi non sosteremo mai la ricandidatura della sindaca Raggi perché credo siano stati 5 anni drammatici per la Capitale e occorre ora dare voce ai cittadini, unire le forze produttive, sociali, culturali, politiche e indicare una speranza nuova per Roma”.

Una frase secca e decisa, da far scattare tutti in piedi all’unisono, come nel Fantozzi che reagisce col liberatorio: “la Corazzata Potemkin è una cagata pazzesca!”.

Zingaretti in realtà pensa a come ‘sdoganarsi’ dal M5s

Ora, a parte parafrasare simpaticamente i film, Nicola Zingaretti ha invece finalmente dato un preciso segnale agli ‘alleati’ della coalizione, rivendicando la presenza e la ‘salute’ di uno schieramento politico – il suo – sicuramente in grado di ‘dire qualcosa’ alle imminenti amministrative. Del resto è cosa nota, sin dall’inizio, che proprio Zingaretti era tra quanti contrari a quest’esecutivo poi si sa, le trame politiche imboccano spesso strade impensabili, ed ‘obtorto collo’ fu costretto ad accettare.

Come spiega ancora il governatore del Lazio, “Non capisco il polverone che si è costruito intorno a questa non notizia della ri-candidatura. La sindaca è al primo mandato e nel 99,9% dei casi chi ha fatto un mandato si ricandida per il secondo”.

Zingaretti: “C’è tempo, lavoriamo sui contenuti…”

Quindi Zingaretti ha concluso precisando che “Per noi i candidati delle amministrative 2021 si decidono dopo le amministrative 2020. Non c’è nessun ritardo, c’è voglia di pensare ai contenuti e poi di arrivare a una personalità che interpreti il cuore di Roma”.

Orfini permettendo ovviamente…

Max