Home POLITICA ESTERI Cile, Assemblea costituente: vincono sinistra e indipendenti. Batosta per la destra

Cile, Assemblea costituente: vincono sinistra e indipendenti. Batosta per la destra

Nel fine settimana in Cile si è votato per eleggere 346 sindaci e 16 governatori regionali, ma soprattutto per scegliere i 155 membri dell’Assemblea costituente, organo che dovrà redigere la nuova carta costituzionale e sostituire quella vigente, in vigore dal 1980 ed emanata durante la dittatura del generale Augusto Pinochet. Le richieste per una nuova Costituzione e per un cambiamento del Paese erano alla base delle imponenti proteste del 2019 contro il governo, scoppiate in seguito all’aumento del prezzo del biglietto della metropolitana di Santiago, la capitale. Una scintilla che fece esplodere problematiche ben più profonde.

La scrittura di una nuova Carta fu approvata dai cittadini cileni nel referendum del 25 ottobre 2020. “Quiere usted una nueva Constitución?” (Vuole una nuova Costituzione?). Al referendum il 78.24% dei cileni rispose “apruebo” (approvo).

La sconfitta della destra

Chile vamos, la coalizione del gruppo conservatore del presidente del Paese Sebastian Piñera, ha ottenuto solo 37 seggi, ovvero il 20,8% dei consensi. Meno di un terzo dei seggi totali, necessari per avere un potere di veto nell’approvazione degli articoli della nuova legge fondamentale (che dovranno essere approvati dai due terzi dell’Assemblea). “In queste elezioni la cittadinanza ha mandato un messaggio forte e chiaro al governo e a tutte le forze politiche tradizionali – ha ammesso Piñera – Non siamo sintonizzati in modo adeguato con le richieste e i desideri dei cittadini e siamo chiamati al confronto da nuove espressioni e da nuovi leader”.

Gli indipendenti hanno ottenuto 48 seggi, mentre il blocco di sinistra (Partito comunista, Lista Apruebo e Apruebo dignidad) ha ottenuto il 32,8% dei voti, ovvero 53 seggi. 17 seggi erano riservati per i rappresentanti delle comunità indigene. Un risultato che consentirà, se i diversi gruppi riusciranno a trovare un’intesa, cambiamenti più radicali nel nuovo testo costituzionale. I lavori dell’Assemblea, i cui seggi sono equamente distribuiti tra uomini e donne (e questa è una grande novità), partiranno a giugno.