Cina-Usa, il Pentagono è preoccupato dai bombardieri nel pacifico

    Bombardieri che si addestrano per attaccare le forze americane nel Pacifico. Centrali nucleari galleggianti nel Mar Cinese Meridionale. Un programma spaziale in rapido movimento e un piano blitz per l’annessione di Taiwan. Secondo il rapporto annuale del Pentagono sugli sviluppi militari cinesi, il Drago è sempre più pronto a “combattere e vincere” una guerra, secondo gli ordini di Xi Jinping. E per questo motivo, le tensioni commerciali non sono state sufficienti, gli Stati Uniti hanno messo al centro della loro nuova strategia di difesa nazionale.

    Il documento presentato ieri al Congresso è in realtà preso con le pinze, il mestiere della Difesa statunitense è anche quello di ipotizzare i peggiori scenari possibili: lo scorso anno le autorità cinesi lo hanno definito “irresponsabile”. Molti analisti indipendenti sottolineano che la forza militare cinese è ancora molto lontana da quella americana, a causa della tecnologia e della formazione. Tuttavia, tutti vedono il suo rapido sviluppo. Il Pentagono si concentra principalmente sulle manovre eseguite dai bombardieri dell’Esercito di Liberazione Nazionale, “che probabilmente stanno praticando attacchi” contro gli Stati Uniti e i loro alleati.

    Un’altra fonte di preoccupazione è la militarizzazione del Mar Cinese Meridionale, la disputata distesa di oceano di cui Pechino ha colonizzato gli atolli uno dopo l’altro. Secondo l’intelligence americana, la Cina sta pensando di costruire vicino alle isole di centrali nucleari galleggianti per fornire tutte le sue basi energetiche, un progetto che potrebbe iniziare entro il 2020. Nel prossimo decennio, la crescita militare del Drago dovrebbe accelerare ulteriormente. , con spese che vanno da 190 a 240 miliardi di dollari all’anno. Comunque una frazione di quelli americani, 700 miliardi di dollari.