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Colorado, sparatoria in un supermercato: dieci morti

Dieci morti. È il bilancio della settima sparatoria di quest’anno negli Stati Uniti. L’ultima è avvenuta ieri pomeriggio, lunedì 22 marzo, a Boulder, Colorado. Un uomo è entrato al supermercato King Soopers e ha aperto il fuoco. Tra le vittime anche il primo poliziotto a intervenire sul posto, Eric Talley, 51 anni. Un sospettato, un uomo senza maglietta ferito nello scontro a fuoco con gli agenti, è ora in custodia. L’arma della strage, secondo una prima ricostruzione dei testimoni, è un Ar 15, fucile semi-automatico, tra i più utilizzati negli eccidi.

Solo una settimana fa, il 16 marzo, un uomo ha ucciso con un’arma da fuoco otto donne in tre diversi centri messaggi ad Atlanta, Georgia.

Il Colorado, purtroppo, ha una lunga storia di sparatorie negli ultimi anni. Nel 1999 il massacro del Columbine. Due studenti uccisero un’insegnante e dodici colleghi, poi si tolsero la vita. Nove anni fa, nel 2012, un uomo sparò in una sala del cinema Aurora durante la proiezione del film Il cavaliere oscuro – il Ritorno, uccidendo 12 persone. Nel 2015 in due diverse stragi con arma da fuoco persero la vita cinque persone, rispettivamente per strada e in un ospedale. Nel 2019 due studenti della scuola Highland Ranch di Denver hanno ucciso una persona e ne hanno ferite otto.

Negli Stati Uniti ci sono 393 milioni di armi da fuoco. Gli abitanti sono circa 328. Il diritto di vendere e possedere armi è garantito dal Secondo emendamento della Costituzione. Emendamento inemendabile. Che sarebbe ora di emendare?

Mario Bonito