COME SI EVINCE DA UN DETTAGLIATO RAPPORTO PRESENTATO DA AMNESTY, QUELLO DI REGENI NON È UN CASO ISOLATO: IN EGITTO NE ’SCOMPAIONO’ A CENTINAIA: SEGREGATI E TORTURATI

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    Ovviamente a noi ci tocca particolarmente ma quello del povero Giulio Regeni, in Egitto non è un caso isolato. Come si evince da un interessante rapporto stilato da Amnesty International, sono ‘diverse centinaia’ gli egiziani che scompaiono per periodi di tempo variabili e vengono torturati dall’Agenzia Nazionale di Sicurezza (Nsa) nell’ambito delle operazioni di repressione del dissenso. Purtroppo, spiega il rapporto, fra le vittime della repressione vi sono anche due 14enni. La madre di uno dei ragazzini, Mazen Mohamed Abdallah, ha raccontato ad Amnesty che il figlio, scomparso lo scorso 30 settembre, è stato torturato con scariche elettriche e sodomizzato con un bastone dopo essere stato accusato di far parte della Fratellanza Musulmana. Rilasciato il 31 gennaio, è ora in attesa di processo. Come riporta minuziosamente lo studio dell’organizzazione per i diritti umani, come dicevamo dall’inizio del 2015 “almeno diverse centinaia” di egiziani sono scomparsi per un minimo di 48 ore, e in alcuni casi per mesi, prima che si sapesse che erano stati arrestati. Gruppi locali per i diritti umani, si legge, riferiscono che “ogni giorno una media di tre o quattro persone è soggetto a sparizione forzata sin dall’inizio del 2015”. La sparizione delle persone “permette all’Nsa di torturare i detenuti impunemente” ed è usata “come deterrente per il dissenso”. Gran parte delle vittime sono sostenitori del deposto presidente islamista Mohammed Morsi, ma vi sono anche attivisti laici e persone apparentemente arrestate solo per i loro legami familiari. Secondo Amnesty è impossibile fornire numeri precisi perché le autorità mantengono la segretezza e i parenti delle vittime temono che le denunce possano ulteriormente mettere in pericolo i loro familiari. Il rapporto accusa di complicità le procure egiziane, che non indagano sugli abusi e basano le loro accuse su confessioni estorte con la tortura. Mentre i governi europei e gli Stati Uniti, si legge, “forniscono ciecamente equipaggiamento di sicurezza e per la polizia all’Egitto” e “appaiono apertamente riluttanti a criticare il deterioramento delle condizioni dei diritti umani in Egitto”. Il ministero dell’Interno del Cairo, responsabile per l’Nsa, ha finora negato che vi siano persone detenute illegalmente. Tuttavia, in gennaio, in risposta alle denunce delle famiglie presso il Consiglio Nazionale per i Diritti umani, ente nominato dal governo, il ministero ha ammesso la detenzione di 100 persone di cui era stata denunciata la scomparsa, affermando tuttavia che si trattava di detenzione legale.