Condono, Salvini accusa: Di Maio sapeva. Il vicepremier M5s: Non sono bugiardo

Sempre più intricata e contorta è la vicenda che lega in questo momento sotto un filo di confusione e di polemica le due contro parti del governo Conte, da una parte il Movimento Cinque Stelle e dall’altra invece la Lega di Salvini intorno al tema molto dibattuto del condono. Proseguono le polemiche e le scintille tra le parti, dopo la schiarita, per così dire, nei toni da parte dei due leader sul caos nato intorno al decreto fiscale fra Lega e M5s le confusioni ritornano a tuonare. Matteo Salvini afferma di non volere “passare per scemo”. Luigi Di Maio replica di non “volere passare per bugiardo”.

Cosa succede, in realtà, e cosa accadrà a stretto giro di posta? È il ministro dell’Interno nel primo pomeriggio a ruggire: “Comincio ad arrabbiarmi. Perché in quel consiglio dei ministri Giuseppe Conte leggeva e Di Maio scriveva il decreto. Per scemo non ci passo”.
“Da bugiardo non voglio passare e anche per questo quando mi si dice che ero distratto io non ci sto”, ha sottolineato il ministro del Lavoro. Di Maio è esplicito: “Nel testo del decreto letto lunedì sera c’era la dichiarazione integrativa con dentro il condono penale tombale per gli evasori? È stato detto che c’erano norme che favorivano l’evasione di fondi all’estero? No, perché quello è stato oggetto di una riunione politica e Giuseppe Conte ha letto i termini generali dell’accordo in Cdm”.
Del resto, in seguito al contrasto fra i due vicepremier, era arrivata una nota del premier. “La bozza del decreto fiscale che gli uffici hanno fatto trovare durante il Cdm – diceva la nota di Palazzo Chigi – non conteneva la dichiarazione integrativa di cui all’articolo 9: questa norma risultava in bianco”.
Il vicepremier era stato esplicito: “Riscriviamo tutto. Via i condoni, anche quello per Ischia”. E poi una profonda convinzione comunque: “il governo non salterà, non faccio un favore al Pd”. Con un chiarimento: “Se lo spread arriva a 350 perché questi litigano, è un problema”.

Salvini invece è teso sul dl sicurezza sostenendo che “i cinquestelle hanno presentato 81 emendamenti, come se fossero all’opposizione. Non si fa così. La pazienza ha un limite”. Di Maio smentisce il suo alleato Salvini. “Quando si dice che Conte leggeva e Di Maio scriveva – spiega il leader 5S – si dice una cosa che non è vera. Nel Cdm, come è sempre stato, non si legge un provvedimento norma per norma ma si enunciano i principi generali. Conte ha enunciato i principi generali dell’accordo sulla pace fiscale”.

Nel frattempo a Montecitorio è arrivato Davide Casaleggio, accompagnato da Pietro Dettori, dell’associazione Rousseau, e non si esclude che possa incontrare tra poco Di Maio. Casaleggio comunque è a Roma per partecipare alla festa Italia 5 stelle che si terrà al Circo Massimo nel weekend.