Conte: no anti-banche, sì decreto crescita

    Firenze Festival Economia, Conte è chiaro sul decreto crescita e anche sul tema banche: nessun attacco, chiarisce il premier. Un conto è far chiarezza, puntare alla crescita, un altro è ben differente è attaccare gli istituti bancari. In sintesi è quanto esprime il premier del governo italiano Giuseppe Conte che in buona sostanza si rifiuta di far passare alcuni concetti come critiche alle banche. “Nessun attacco alle banche” dice Conte che poi aggiunge che presto ci sarà il decreto crescita e specifica al meglio il proprio pensiero. “Non mi sembra che ci siano i presupposti per parlare di attacco alle banche. Conserviamoci tutti lucidi”, ha spiegato con fermezza il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parlando a margine del Festival dell’economia a Firenze.  Subito dopo Conte ha toccato il tema del decreto crescita e parlato di Junker. “Domani incontro il Presidente Junker e andremo anche a cena insieme. Sicuramente adesso dobbiamo varare e licenziare al più presto il decreto per i truffati delle banche”, ha snocciolato il presidente del Consiglio. “C’è solo qualche aspetto tecnico ma sicuramente domani vedo anche il ministro Tria e va varato assolutamente al più presto il decreto delle banche”.  

    Conte: no anti-banche, sì decreto crescita. Dal Firenze Festival Economia il premier chiarisce l’input governativo su banche e crescita

    “In questi mesi di governo ho lavorato molto, insieme ai ministri, a singoli provvedimenti e vi assicuro che le riforme già varate non sono ancora nulla rispetto a quelle che stiamo per varare. L’impegno è ricostruire la fiducia tra cittadini e istituzioni”, ha ribadito il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso del Festival dell’economia civile.  “Quota 100, oltre a contribuire al rinnovamento della forza lavoro rappresenta una misura riparatrice verso una fascia di lavoratori” a cui di fatto è stato chiarito come, da un momento all’altro, occorresse molto più tempo, anni e anni, per arrivare alla agognata pensione. Per il premier Conte questa è una “grave violazione del patto sociale suscettibile di compromettere ancora una volta la fiducia dei cittadini verso le istituzioni”. E ancora Conte: “domani non è previsto il Consiglio dei ministri, lo fisseremo ovviamente in settimana e porteremo il Decreto crescita”.