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Conti Italia: procedura non ancora aperta

Il verdetto è arrivato: ma la procedura ancora “non è aperta“. La Commissione Europea ha appena comunicato di aver compreso, in base ai dati incontrovertibili, come non sussistano le condizioni per evitare la procedura di infrazione.

Una strada, che però, dal punto di vista tecnico, ha precisato Dombrovskis, non è stata aperta. Non ancora. “L’Italia non ha rispettato la regola del debito e una procedura è giustificata, ma non stiamo aprendo la procedura oggi”, dal momento, come ha ammesso Dombrovskis “prima devono esprimersi gli Stati membri”, ha precisato.

I vertici europei aspettano il varo del Comitato economico e finanziario, con i direttori generali del Tesoro e delle Banche centrali nazionali. I dati sono questi: il Comitato redigerà un’opinione entro quindici giorni nel corso dei quali la Commissione Ue completerà una proposta di avvio della procedura contro l’Italia sul tavolo dei ministri delle finanze europei (Ecofin) prendendo la nota data della dead line del 9 luglio.

Conti Italia: procedura non ancora aperta. Lo specifica Dombrovskis.

Spetterà dunque ai ministri la scelta, da deliberare a maggioranza qualificata se concretizzare definitivamente una procedura verso l’Italia, prendendo dunque per buone le indicazioni che la Commissione Ue indica appunto sui conti pubblici italiani.

Aggiornamento ore 12,29

Sono ore dure, ruvide quelle che portano l’Italia verso la procedura di infrazione. La Ue non lascia passare la linea degli ‘sconti’, ma la procedura non è stata ancora avviata. Moscovici, nel merito, ha ammesso: aspettiamo una risposta dell’Italia, ma la porta è aperta. La Commissione europea infatti è “pronta a esaminare i nuovi dati” che il governo di Roma spedirà a Bruxelles.

Elementi nuovi che, chissà, potrebbero indurre l’esecutivo Ue a ritornare sui suoi passi in merito alla procedura per debito verso il Bel Paese. Lo ammette il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, chiarendo appunto di voler lasciare “la porta aperta” al dialogo con Roma.

Moscovici ha sostenuto infatti che la Commissione “dopo aver esaminato tutti i fattori rilevanti, ha concluso che il criterio del debito non è attualmente rispettato e che una procedura per il disavanzo eccessivo basato sul debito è giustificata per l’Italia. Spetta ora al Consiglio esprimere le proprie opinioni su questo obiettivo e un’analisi fattuale”, ha ricordato.

Aggiornamento ore 15,35

A parlare della situazione complicata dell’Italia e della procedura di infrazione, si è aggiunto anche il premier Giuseppe Conte per il quale le regole Ue non sono dogma e, in tal senso, il governo prevede di poterle cambiare.

Sono parole nette quelle del premier Giuseppe Conte concesse con i giornalisti nel corso del suo viaggio in Vietnam. “Ci sono delle regole che vengono applicate ma il governo ha dimostrato una nuova sensibilità e io l’ho portata in Europa. Peccato che i Consigli europei non siano in diretta streaming, ci sarebbe la possibilità per i cittadini di partecipare e appassionarsi di più. Sicuramente c’è determinazione a dare un contributo critico, anche a voler modificare le regole esistenti elaborate in contesti diversi da quello attuale. Trascinarsi regole di qualche lustro or sono, considerarli dogmi rispetto a una competizione globale che l’Ue è chiamata ad affrontare significa spuntarsi gli artigli che vanno tirati fuori quando necessario”.

Come noto, sulla stessa falsariga si è aggiunto Salvini: dicendosi d’accordo con Conte sul rispetto parametri ma anche sul fatto di doverli ridiscutere. “Si fa e si farà tutto il possibile per rimanere nei parametri.”, dice, con un ‘ma’ molto grande sullo sfondo. “Faremo educatamente notare che il rispetto di quei vincoli sta portando il Paese  alla disoccupazione, alla precarietà, alla chiusura degli  ospedali e al blocco degli investimenti”.

Aggiornamento ore 17.04