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Conti pubblici Italia, tecnici Ue: procedura giustificata

Arriva la conferma circa i conti pubblici italiani.  Secondo il parere dei tecnici Ue in merito alla procedura contro l’Itali le autorità di Bruxelles sono nel giusto. La procedura, per loro “è giustificata”.

Il Comitato economico e finanziario del Consiglio concede una sostanziale conferma alla linea della Commissione Europea, per la quale appunto la situazione italiana a livello di conti non poteva più sfuggire alla scure della procedura di infrazione.

Intanto, Tria assicura una “stabilità finanziaria imprescindibile”, chiarendo: “cercheremo un ragionevole punto d’incontro”. Nello stesso tempo, nelle scorse ore, il premier Conte era stato lapidario: “Evitare procedura, ma no a manovre correttive”.

I tecnici Ue confermano: procedura contro l’Italia è giustificata

La conferma, da un punto di vista molto più pragmatico e su un profilo decisamente più contabile e tecnico arriva dagli esperti: il percorso che conduce in direzione dell’apertura della procedura d’infrazione nei riguardi del governo italiano per via de debito è corretta.

Il comitato economico e finanziario, vale a dire gli sherpa dell’Eurogruppo ed Ecofin, hanno abbracciato le tesi raggiunte dagli estensori del rapporto della Commissione Ue in relazione alla situazione debitoria italiana, e di fatto questo significa, in parole estremamente povere, che ne approvano il contenuto.

Dunque, la procedura è corretta, giustificata e le autorità europee hanno agito in maniera logica. Questo dicono i tecnici Ue. Una ulteriore conferma circa la fermezza dei vertici comunitari che, con questo parere di “giustificata” apertura della procedura d’infrazione, potranno dunque continuare l’iter di intervento e correzione per deficit eccessivo.

Il non rispetto delle regole sul debito, da parte dell’Italia, dunque, accoglie un’altra negativa conferma.

Aggiornamento ore 7,10

Nei termini di analisi del percorso a cui è destinata l’Italia dopo questo ennesimo pronunciamento circa la situazione debitoria, vanno presi in esame quelli che saranno i comportamenti a cui si orienterà, nelle sue valutazioni, la Commissione Europea.

In poche parole, cioè, andrà valutato se si potrà avviare una sorta di negoziazione per evitare la rigidità di un procedimento considerato nocivo. Da questo punto di vista alcune indiscrezioni informali parlano della possibilità che alcuni paesi, come ad esempio Francia e Spagna, siano favorevoli ad appoggiare il governo di  Roma nell’aprire un canale di ridiscussione dei termini debitori.

Nel particolare, si potrebbe aprire un dialogo sul debito prima di passare alla via formale. Che, è bene ricordarlo, prevede l’avvio della procedura con l’Ecofin in calendario il 9 luglio prossimo. “Pensiamo che l’Italia si stia muovendo in una direzione sbagliata, quindi dobbiamo prendere decisioni rilevanti in questo campo, ma penso che l’Italia rischia di essere nei prossimi anni nella procedura per i disavanzi eccessivi”, ha intanto detto il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker.

Aggiornamento ore 10,38

Ci sono rischi di stabilità finanziaria per gli equilibri di Bruxelles alla luce di un possibile contagio con il fronte debitorio italiano? E’ una domanda che, più volte, è stata già posta al presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker: il quale è stato chiaro. “Non ancora.”, ha detto, chiarendo come anticipato come l’Italia si stia “muovendo in una direzione sbagliata”, tanto da indurre l’Europa ad azioni determinate.

Che portano alla procedura di infrazione Ue. Una prospettiva con cui dovrà fare i conti il ministro dell’Economia, Giovanni Tria. “Ci aspettiamo che il Comitato, pur approvando le conclusioni della Commissione, la inviti a continuare i negoziati con il governo italiano per raggiungere un accordo”.

Del resto Tria ha ribadito come le previsioni finanziarie siano in evoluzione in quanto a fine anno il deficit/Pil dovrebbe trovarsi al 2,2 anziché al 2,4% “Dal minor utilizzo delle risorse previste per reddito di cittadinanza e quota 100 potrebbe arrivare un risparmio pari allo 0,07% del Pil

Ad ogni modo, Tria ha confermato come l’Esecutivo intenda “normalizzare definitivamente le condizioni del nostro mercato dei titoli di Stato, la cui solidità è fondamentale non solo per i risparmiatori e le istituzioni finanziarie, ma anche e soprattutto per una vera ripresa dell’economia”.

L’obiettivo, per Tria “è perseguire il fondamentale obiettivo di saldo strutturale e ad adottare tutte le cautele e le iniziative funzionali al raggiungimento di tale obiettivo”.

Aggiornamento ore 13,49