CONTINUA AD AUMENTARE LA POVERTÀ SANITARIA: ALMENO UN ITALIANO SU TRE NON PUÒ COMPRARE I FARMACI PER CURARSI. E 12 MILIONI DI ITALIANI LIMITANO VISITE ED ANALISI

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    Ormai anche curarsi è divenuto un lusso, E spesso questa assurda ma reale rinuncia finisce per costare ancora di più alla Sanità nazionale per via dei delle conseguenze sulla salute di tanti nostri connazionali. D’altra parte i numeri del Rapporto 2016 sulla povertà sanitaria non lasciano ombra di dubbio in proposito: dopo il calo registrato nell’anno precedente, la povertà assoluta torna a crescere, passando dal 5,7% al 6,1% delle famiglie italiane. Dunque, sempre più italiani debbono per forze di cose rinunciare a curarsi acquistando da banco necessari come antinfiammatori, antipiretici, o prodotti contro tosse o raffreddore, non potendo pagare il ticket, quando c’è. La ricerca rivela che i 4,6 milioni di italiani censiti (circa 500mila in più dello scorso anno), soffrono oltremodo i costi dei medicinali: tra gli indigenti quasi 6 euro di spesa su 10 finiscono in farmaci, contro meno di 4 euro spesi in media. Ed è cresciuta quest’anno dell’8,3% la richiesta di medicinali da parte dei 1.663 enti assistenziali (+1,3% rispetto allo scorso anno) sostenuti da Banco Farmaceutico, per un totale di 557mila persone assistite, il 37% in più del 2015, ma che rappresentano però solo il 12% dei poveri italiani. Rispetto al totale della spesa media mensile, nelle famiglie non povere si destina il 4,4% del budget domestico per curarsi, mentre in quelle povere si scende al 2,6%. All’interno di questa spesa, le persone povere destinano 72,60 euro all’anno pro capite per comprare farmaci (in media se ne spendono 268,80). Ma attenzione: ci sono anche oltre 12 milioni di italiani che hanno dovuto comunque limitare il numero di visite mediche o gli esami di accertamento per motivazioni di tipo economico. Negli ultimi 3 anni, rivela il Rapporto del Banco Farmaceutico, la richiesta di farmaci è salita del 16%, a fronte del costante aumento degli indigenti assistiti. Gli aumenti maggiori si evidenziano al Nord Ovest (+90%) e al Centro (+84%). La crescita più significativa è tra gli stranieri (+46,7%), i maschi (+49%) e le persone sopra i 65 anni di età (+43,6%). Il Banco offre il suo aiuto soprattutto attraverso i medicinali raccolti nella Giornata di raccolta del farmaco, il 13 febbraio. Nel 2016 all’iniziativa hanno aderito 3.681 farmacie, con una crescita del 10% in 3 anni, anche se nell’ultimo anno se ne sono aggiunte solo 16. Resta prevalente la presenza di farmacie del Nord Italia, che da sole coprono circa i 2/3 del totale degli aderenti. Complessivamente nelle farmacie sono state raccolte circa 354mila confezioni, in crescita nel triennio (+1,4%) ma in sostanziale pareggio rispetto allo scorso anno. Anche la spesa complessiva risulta uguale a quella dello scorso anno (circa 2,3 milioni) con un valore per confezione di 6,4 euro. Campione di raccolta è stata la Lombardia con quasi 103mila confezioni. Come già accaduto negli scorsi anni, anche nella Giornata della raccolta del farmaco le 3 categorie di farmaci più donate sono stati gli analgesici e antipiretici (33,2%), gli antinfiammatori orali (12,3%) e i preparati per tosse e raffreddore (6,8%).