Home ATTUALITÀ Corona, ex fotografo: “Ridatemi passaporto, voglio andare in Usa”

    Corona, ex fotografo: “Ridatemi passaporto, voglio andare in Usa”

    (Adnkronos) – “Voglio riottenere il mio passaporto e andarmene negli Stati Uniti”. Alla soglia dei 50 anni Fabrizio Corona prova a ripartire e spera di farlo lontano dalle aule di giustizia. “Vorrei fare semplicemente la mia vita, ricominciare in una città dove non tutti mi conoscono, voglio fare documentari e avere così riscontro del mio valore”. Camicia bianca e completo scuro, nell’udienza davanti al collegio del tribunale della Sorveglianza che dovrà decidere su applicare o meno le misure di prevenzione nei suoi confronti, Corona si mostra sicuro e snocciola una carriera che sembra in ascesa. “Non violo la legge del 2007, faccio un lavoro onesto, quello che faccio e guadagno è sotto gli occhi di tutti. Dopo 12 anni sono tornato in Rai, mi pagano ancora per fare le serate nei locali e con l’inchiesta sul calcio scommesse per la prima volta sto collaborando con la giustizia. Questo pomeriggio ci sarà una puntata speciale sul calcioscommesse con i nomi dei calciatori e della malavita coinvolta. L’Uepe ha radiografato la mia vita negli ultimi quattro anni, sono un’icona nazionale da 1,5 milioni di Follower, ma sono ‘invecchiato’. Voglio il mio passaporto: non mi serve per scappare, ma per cominciare un’attività che sogno da anni, sto girando documentari per l’America” spiega Corona, ritenuto dalla questura di Milano ancora pericoloso socialmente e su cui pendono due richieste di rinvio a giudizio per una bancarotta e una tentata estorsione.  

    La Corte ha richiesto ulteriore documentazione per avere certezza del ‘cambio’ vita e, al termine delle lunghe dichiarazioni spontanee, ha rinviato l’udienza al 21 marzo 2024 per decidere sulla misura della sorveglianza speciale, che comporterebbe, nel caso affermativo, una serie di limitazioni all’ex re dei paparazzi. Corona ha finito a settembre di scontare, dopo oltre 10 anni, il cumulo di pene per condanne definitive. La sorveglianza speciale per un anno e 6 mesi era stata applicata su Corona il 30 maggio del 2012, pochi mesi prima dell’arresto per scontare una pena definitiva. La misura di prevenzione era stata bloccata mentre Corona era in carcere e paradossalmente oggi rischia di riattivarsi. Ora saranno i giudici della Sezione misure di prevenzione a dover decidere se sia o meno “socialmente pericoloso”.