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    Coronavirus, come sarà la Fase 2: regole, spostamenti, lavoro e tutte le ipotesi su quando inizia

    Si parla ormai da qualche settimana della tanto sospirata Fase 2, quella in cui si inizierà progressivamente a tornare alla normalità dopo il lockdown forzato per l’emergenza coronavirus.

    Al momento sono tantissime le ipotesi su questa fase, a partire dalla data di inizio e tutte le regole che bisognerà rispettare per gli spostamenti e la sicurezza sul lavoro. Andiamo a leggere quelle che sono le ipotesi probabili di come sarà la fase 2, quando inizia, quando finisce la quarantena e le regole che saranno imposte.

    Fase 2 Coronavirus: quando inizia e quando finisce la quarantena

    Cominciamo con la data più probabile per l’inizio della Fase 2. Il giorno fatidico dovrebbe essere il 4 maggio, ovvero quello successivo al giorno limite che è stato fissato dal premier Conte nella proroga del lockdown, durante la conferenza stampa prima di Pasqua.

    L’altro aspetto che si terrà in considerazione, probabilmente, sarà quello dell’età dei cittadini. Anche se dal 4 maggio ci sarà una progressiva riapertura di tutte le attività normali, è probabile che le persone over 70 dovranno ancora rimanere in casa. Sono gli anziani quelli maggiormente colpiti dal Covid-19, pertanto è lecito aspettarsi una cautela maggiore per questa fascia di persone.

    Il Governo d’altra parte ha già lasciato intendere che si agirà in tal senso, come confermato dalla sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa. “Dobbiamo prevedere un programma particolare, percorsi che ci consentano di proteggerli dal contagio quando i più giovani ricominceranno a circolare” ha detto a Corriere della Sera. “Però mettendoli anche al riparo dall’afa e dall’isolamento che può avere effetti devastanti a livello psicologico. E dunque un vero e proprio piano di interventi”.

    Fase 2: che cos’è l’R0, R zero. Indice di contagiosità e possibilità di nuovi focolai. Obbligo guanti  e mascherine, test sierologici

    È chiaro che la Fase 2 sarà legata all’R0, l’indice di contagiosità che dovrà essere prossimo allo zero per avviare il ritorno alla normalità. Ma sarà comunque una fase difficile, in quanto resterà il rischio dei contagi e la possibilità che si formino nuovi focolai, soprattutto sul lavoro.

    Per questo motivo si ipotizza di continuare con lo smart working dove possibile, e di organizzare il lavoro a scaglioni, con diversi orari di entrata e uscita, per evitare assembramenti. L’idea nasce anche per evitare che si crei folla nei mezzi pubblici.

    Infine, si pensa che sarà una realtà anche l’introduzione di test sierologici e un monitoraggio più completo dei cittadini, con un’applicazione creata apposta per tenere sotto controllo tutti gli spostamenti. Resteranno, ovviamente, gli obblighi categorici di osservare la distanza di un metro e di indossare guanti e mascherine.