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Coronavirus, Napoli, un paziente sputa su infermiere e dottoressa: scatta l’allarme. Ecco perchè

Una situazione assolutamente da condannare: in piena emergenza coronavirus, con tutta Italia paralizzata e in quarantena e un continuo richiamo ad un senso etico e civile doveroso per fronteggiare l’emergenza, ecco che si registra un caso che ha a dir poco del clamoroso.

Proprio in orbita Coronavirus a Napoli è successo che un paziente abbia sputato su di un infermiere e una dottoressa, facendo scattare l’allarme.

Coronavirus, Napoli, un paziente sputa su infermiere e dottoressa: scatta l’allarme. Ecco cosa è successo e perchè

A Napoli è in pratica successo che un uomo in attesa di venire sottoposto a tampone da Covid-19 ha perso le staffe e la pazienza arrivando a sputare su di una dottoressa ed un infermiere.

E’ successo al Cotugno. Una aggressione in piena regole che ha subito causato problemi anche di ordine pubblico. Purtroppo nel territorio partenopeo non è la prima volta che di recente si parla di clamorose aggressioni al personale medico o agli ospedali.

Ma quella di ieri sera, martedì 10 marzo, è clamorosa: un infermiere ed un medico dell’ospedale ‘Cotugno’, che è uno dei poli specializzati nella cura delle malattie infettive, sono stati presi d’assalto da un paziente che presentava sintomi, tra cui la febbre.

L’uomo, in attesa di sottoporsi a test del Coronavirus via tampone non ha gradito la lunga attesa al quale doveva sottostare e alla fine dei conti ha perso il controllo, si è tolto la mascherina e ha sputato su di un infermiere e ad una dottoressa che erano lì per provare a calmarlo.

“Per chi ha sintomi sputare equivale a sparare”: questo è il modo in cui va analizzata la questione
In ragione dell’emergenza del Coronavirus, i due membri dello staff sanitario sono stati messi in quarantena. Il locale dove è andata in scena la vicenda è stato oggetto di disinfestazione e sanificazione dopo una doverosa evacuazione.

Si lamenta di tutto Maurizio Di Maruo, direttore generale dell’ospedale ‘Cotugno’, che dice: “Ho perso due professionisti molto validi e che ora non potranno dare il loro preziosissimo aiuto. Sputare addosso agli altri da chi presenta sintomi da Coronavirus equivale a sparare, non c’è nessuna differenza. Qui c’è gente che lavora 15 ore al giorno e che sta dando l’anima per aiutare gli altri. Ci sono tanti nuovi assunti, anche molto giovani, che forse non sanno a cosa stanno andando incontro ma che non hanno alcuna paura di trovarsi in prima linea”.