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Coronavirus, quarta vittima in Cina: casi in Australia e Filippine: paura nei voli

Cynthia Goldsmith This colorized transmission electron micrograph (TEM) revealed some of the ultrastructural morphology displayed by an Ebola virus virion. See PHIL 1832 for a black and white version of this image. Where is Ebola virus found in nature?

The exact origin, locations, and natural habitat (known as the "natural reservoir") of Ebola virus remain unknown. However, on the basis of available evidence and the nature of similar viruses, researchers believe that the virus is zoonotic (animal-borne) and is normally maintained in an animal host that is native to the African continent. A similar host is probably associated with Ebola-Reston which was isolated from infected cynomolgous monkeys that were imported to the United States and Italy from the Philippines. The virus is not known to be native to other continents, such as North America.

Si sta trasformando in una situazione e in una contingenza sempre più spinosa quella del coronavirus: è infatti arrivata una quarta vittima per via del noto e controverso virus in Cina e nel mentre si registrano dei casi sospetti in Australia e Filippine. Tanta paura e anche fitti controlli anche su parecchi voli aerei. Ma che sta succedendo? A cosa si sta andando incontro?

Il pericolo per il coronavirus continua a essere alto dopo la quarta vittima  in Cina. Il virus si trasmette da persona a persona e dopo le ultime conferme arrivate dalle fonti ufficiali ora, la paura cresce. A dare i dati è la Commissione salute pubblica della Cina, chiarendo come i casi registrati siano molti, quasi 300.

Coronavirus, quarta vittima in Cina: cosa sta succedendo

Quarta vittima in Cina per il controverso coronavirus. Le autorità sanitarie hanno chiarito come sia ufficiale la morte di una quarta persona a Wuhan, capoluogo dell’area di Hubei, laddove si è sviluppato il virus. In base a quanto indicato dall’agenzia di stampa Xinhua, si tratta di un 89enne deceduto domenica.

Ma i casi, in tutto il paese, aumentano e dovrebbero essere 291. In Australia, un uomo è stato isolato in tal senso a Brisbane e un pò tutt’intorno al perimetro cinese c’è allarme. Nella fattispecie l’uomo australiano, tornato da una visita ai parenti a Wuhan, ha manifestato i primi sintomi.

“Gli abbiamo fatto alcuni test e stiamo aspettando i risultati”, ha ammesso il capo sanitario del Queensland, Jeannette Young, in merito al paziente.

AGGIORNAMENTO ORE 4.19

Intanto, pure nelle Filippine sono in corso dei test su quello che potrebbe essere il primo caso di infezione. Lo hanno detto le autorità sanitarie locali: un bambino di cinque anni è stato ricoverato dopo il suo arrivo nelle Filippine da Wuhan ed è risultato positivo a un virus, ma le autorità filippine non hanno chiarito se si tratti dello stesso che ha ucciso quattro persone in Cina.

Come ricordano gli esperti, il virus si trasmette da uomo a uomo. Il nuovo coronavirus, appartiene al ceppo della Sars, e ha già fatto registrare quattro vittime e oltre 200 casi. La trasmissione  umana, è stata confermata da diversi esperti come per esempio un illustre membro della Commissione della salute pubblica del governo cinese, Zhong Nanshan.

Il panico è ormai palese. A poco tempo dal Capodanno cinese, negli aeroporti sono scattati controlli, come per esempio a quello di Roma Fiumicino con monitoraggio e messaggi informativi.

Aggiornamento ore 7.10

L’Oms intanto ha convocato il Comitato d’emergenza per domani: il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha indetto questo meeting con i crismi dell’ emergenza. Vi prenderà parte pure la Cina. L’obiettivo è capire se questi casi “rappresentino un’emergenza di salute pubblica di livello internazionale e quali raccomandazioni dovrebbero essere fatte per fronteggiarla”.

Molti temono il ripetersi dell’emergenza Sars che, stando all’Oms, tra il 2002 e il 2003 portò a 813 morti e 8.437 infetti in circa 30 paesi di Paesi: gli specialisti però chiedono calma e di evitare inutili allarmismi.

Ad ogni modo, i segnali di preoccupazione ci sono. Come sottolinea per esempio la virologa Ilaria Capua, siamo di frontre ad un “campanello d’allarme”. In merito ai contagi del virusin Occidente “la probabilità di introduzione del virus nell’Unione Europea è considerata bassa, anche se – confermano poi dal ministero della Salute – non può essere esclusa”. L’Italia, all’aeroporto di Fiumicino, ha 3 voli diretti con Wuhan, e altri vari voli non diretti.

aggiornamento ore 11,04