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    Coronavirus, violano la quarantena per fare sesso con prostitute

    Nonostante la pandemia, nonostante l’altissimo rischio contagio, nonostante le limitazioni, le restrizioni e i Decreti del Governo: nonostante tutto questo, tanti italiani non smettono di andare a prostitute.

    Proprio così. In tutto il territorio nazionale, in barba al terribile rischio di contagio, sono moltissimi i cittadini che continuano a consumare sesso a pagamento per le strade delle città, o dentro auto appartate e, ovvio, senza alcuna autocertificazione che tenga.

    Come si può del resto pensare che andare a fare sesso con delle prostitute rientri tra le attività di assoluta urgenza – quali far la spesa, comprare farmaci e andare a lavoro – indicate dalle autorità governative?

    E per i buontemponi no, non si tratta di lavoro. Considerato che anche in paesi come l’Olanda, laddove i sex point (come quelli dove si compra cannabis) sono stati soggetti a chiusura, non c’è scusa che tenga. Questa terribile abitudine rischia, in tempi di pandemia da Covid 19 di far aumentare i contagi.

    Senza considerare tutti gli altri rischi insiti, di per sé, nell’esercizio di una tale ‘professione’.

    Coronavirus, violano la quarantena per fare sesso con prostitute: denunciati

    Sono molti i casi che in questi giorni, anche in queste ultimissime ore si stanno susseguendo in tutta Italia. Per esempio è già nota la vicenda di una prostituta che, pare, sia stata letteralmente presa d’assalto da un folto numero di clienti nel centro di Roma.

    Altro caso, quello di una prostituta che, insieme al suo ultimo cliente in ordine di tempo, è stata denunciata a Busto Arsizio (Varese) in piena area di emergenza Covid 19. La ragione del provvedimento è ovvia: i due hanno clamorosamente violato le disposizioni del decreto di contenimento del coronavirus.

    Nei giorni precedenti, era arrivata una ferma denuncia della  Comunità Papa Giovanni XXIII che, in una lettera al Governo e alle Autorità locali aveva chiesto forti provvedimenti per porre fine a questa pessima abitudine, volano di una possibile ulteriore diffusione del COVID-19, relativa appunto alle prestazioni sessuali a pagamento.

    Inoltre, il focus della missiva prendeva anche in analisi la drammatica piaga dello sfruttamento in quanto tale, delle donne, nell’ambito del mercato della prostituzione.

    «In tutta Italia, da nord a sud, si segnala la presenza di potenziali vittime di tratta a scopo di prostituzione lungo le strade. I clienti — si leggeva nella lettera — contrariamente alle misure previste dal DPCM dell’11 marzo 2020, espongono loro stessi, le loro famiglie ed ambienti di lavoro a un possibile contagio. Un comportamento che mette in pericolo tutti, dato che in Italia il mercato della prostituzione coinvolge milioni di clienti».

    aggiornamento ore 10.00

    In tutto il territorio nazionale, dunque, sono scattati provvedimenti e sanzione per prostitute e i clienti, anche se pare che questa abitudine non stia subendo significative riduzioni di tendenza anche in questo terribile Marzo 2020 contraddistinto dalla pandemia da Coronavirus. Dovunque, infatti, si registrano nuovi casi.

    Sesso con prostitute durante emergenza Coronavirus: scattano denunce in tutta Italia

    In diverse città italiane si osservano ragazze che, senza nessun tipo di protezione nè ovviamente di autorizzazione, ancora passeggiano in strada o siedono sui cornicioni della strada in attesa. Di clienti, ovvio.

    Al di là del fatto che dovrebbero compilare l’autocertificazione specificando la ragione per cui escono di casa, e senza dover ribadire che tra i motivi non potrebbero, di fatto, esibire il loro come un lavoro contemplato, le ragazze sembrano sfidare il rischio contagio e i provvedimenti delle forze dell’ordine. Ma ancor peggio si comportano i clienti.

    Anche in una area come quella pometina, in provincia di Roma, laddove si sono registrati diversi casi di coronavirus nelle ultime due settimane e dove, come nel resto d’Italia tra l’altro, si osservano vie deserte e silenziose, si sono diffuse in queste ore scatti di giovani donne in abiti succinti, in località Santa Procula, pronte a mettersi all’opera.

    aggiornamento ore 12.00

    A quanto pare, non sono stati sporadici i casi attorno a cui le autorità di polizia locale stanno indagando.

    Al nord, a Bologna venti studenti stranieri sono stati denunciati dalla polizia per aver partecipato a una festa. Nella stessa zona, si è parlato via social di diversi casi di incontri tra clienti e ‘squillo’.

    E a Bergamo, una delle città attualmente più colpite, si è diffusa la notizia di un trentanovenne visto intrattenersi con prostitute. Le autorità di polizia, ovviamente, sono in pieno e sollecito assetto d’intervento.

    aggiornamento ore 15,43