Home ATTUALITÀ Cosa riapre l’11 maggio: elenco regione per regione. Parrucchieri, ristoranti, negozi

    Cosa riapre l’11 maggio: elenco regione per regione. Parrucchieri, ristoranti, negozi

    Dopo la prima settimana di fase 2, molte attività lavorative hanno ripreso mentre altre sono in attesa di ricominciare, fra polemiche e tira e molla fra Regioni e Governo centrale.

    Alcune amministrazioni regionali hanno per preso la scelta di andare contro le disposizioni del Governo, scegliendo di aprire diverse attività anche prima del successivo step previsto, quello del 18 maggio.

    Vediamo di seguito tutte le aperture da oggi, lunedì 11 maggio, regione per regione.

    Aperture 11 maggio: chi riapre oggi in Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia

    In Valle d’Aosta, già dal 4 maggio gli alpini hanno ripreso le attività e gli allenamenti in quota, mentre per le attività commerciali si aspetterà comunque il 18 maggio.

    In Piemonte è stata espressa la volontà, come in altre regioni, di riaprire il commercio al dettaglio da oggi, 11 maggio, ma ha comunicato di posticipare la scelta in base all’andamento del contagio.

    Giovanni Toti in Liguria ha chiesto a gran voce di poter riaprire tutto l’11 maggio, per cui molti si aspettano che ristoranti e negozi possano riaprire oggi.

    In Lombardia, regione più colpita dal Covid-19, riaprono dall’11 maggio gli uffici giudiziari. Il Governatore Attilio Fontana prevede l’apertura dei negozi il 18 maggio, ma ha chiesto al Governo di istituire come orario di apertura quello delle 11, per evitare assembramenti negli orari di arrivo in ufficio.

    Chi riapre l’11 maggio: le decisioni di Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna

    In Alto Adige il Consiglio provinciale di Bolzano ha approvato l’accelerazione della fase 2, per cui già da sabato 9 maggio sono stati aperti i negozi, mentre oggi, 11 maggio, riaprono parrucchieri, bar, ristoranti, musei.

    Altre Regioni hanno invece rispettato le tempistiche dettate dal Governo centrale, su tutti il Veneto e l’Emilia Romagna, che spingono per una gestione centralizzata per la fase 2. Fa eccezione Ferrara, dove il sindaco Alan Fabbri (Lega Nord) ha disposto da lunedì 11 maggio la riapertura di tutti i negozi.

    Anche in Friuli-Venezia Giulia il governatore Massimiliano Fedriga ha ordinato la riapertura di tutto il commercio al dettaglio da oggi, 11 maggio.

    Cosa si può fare l’11 maggio in Toscana,  Marche, Umbria, Lazio

    In Toscana non dovrebbero esserci grandi strappi fra regione e Governo, anche se da oggi, 11 maggio, possono riaprire tutte le aree verdi.

    Anche nelle Marche e in Umbria non ci saranno deragliamenti: le attività resteranno chiuse fino al 18 maggio, come disposto dal Governo.

    Nel Lazio, il Governatore Zingaretti non ha mai fatto mistero di seguire la linea governativa e non voler anticipare i tempi.

    11 maggio, cosa riapre oggi in Campania, Basilicata, Molise, Abruzzo, Puglia

    La Campania del governatore De Luca non effettuerà strappi in questo 11 maggio, attendendo una settimana come da programma nazionale per riaprire il commercio al dettaglio.

    In Basilicata, regione meno colpita dal coronavirus, non si anticiperanno i tempi e si riapriranno i negozi il 18 maggio.

    Abruzzo, Puglia e Molise sono tre regioni che non hanno manifestato “fretta” per quanto riguarda i tempi della fase 2, quindi appuntamento al 18 maggio.

    Fase 2, le aperture di oggi, 11 maggio, in Calabria, Sicilia, Sardegna

    Diverso il discorso in Calabria, dove già da tempo è stato consentito a bar e ristoranti di riaprire. Dal 30 aprile infatti questi esercizi possono operare per quanto riguarda il servizio all’aperto, anche se alcuni Sindaci si sono opposti alla linea regionale.

    In Sicilia potrebbe scattare da oggi il permesso di recarsi nelle seconde case, purché ci si stabilisca. I negozi invece riapriranno il 18 maggio.

    Grandi novità in Sardegna. Da oggi, 11 maggio, riaprono parrucchieri, estetisti e tatuatori, e sarà la prima regione italiana a consentirlo. L’ultima parola spetterà sempre ai Sindaci.