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Covid-19: gli occhi porta d’ingresso e di uscita del virus, scopre lo Spallanzani. Rezza: “Come la congiuntivite”

Il virus è attivo anche nelle secrezioni oculari dei pazienti positivi al virus e potenzialmente infettivo nelle lacrime anche quando i campioni respiratori della paziente, a tre settimane dal ricovero, risultavano ormai negativi“. Una notizia non da poco quella diramata dai ricercatori dell’Inmi Spallanzani di Roma i quali, sono riusciti ad isolare il virus Sars-CoV-2 all’interno delle lacrime di una paziente. Una scoperta importante, dicevamo, subito pubblicata dalla rivista ‘Annals of Internal Medicine’.

“Gli occhi sono una potenziale fonte di contagio”

Come ha infatti spiegato la responsabile dell’Unità Operativa Virus Emergenti del Laboratorio di Virologia dello Spallanzani, Concetta Castilletti, “Questa ricerca dimostra che gli occhi non sono soltanto una delle porte di ingresso del virus nell’organismo, ma anche una potenziale fonte di contagio. Ne deriva la necessità di un uso appropriato di dispositivi di protezione in situazioni, quali gli esami oftalmici, che si pensava potessero essere relativamente sicure rispetto ai rischi di contagio che pone questo virus”.

Una scoperta trasmessa subito all’Oms…

Come hanno poi commentato gli studiosi della struttura romana, ”Si tratta di una scoperta che ha importanti implicazioni anche sul piano della salute pubblica tant’è che il risultato è stato comunicato all’Organizzazione mondiale della sanità d’accordo con l’Editor della rivista prima della pubblicazione“.

E questo la dice lunga sulla ‘fragilità’ dell’Oms – come per altro ha già dimostrato in queste settimane – che si arrocca il diritto di ‘decidere’ sulla base di scoperte e ricerche acquisite ‘esternamente’.

Ora i tamponi oculari acquisiscono affidabilità

Ad ogni modo. Tornando alla ricerca dello Spallanzani, è stato anche illustrato che “i tamponi oculari possono essere positivi quando invece i campioni del distretto respiratorio non mostrano più tracce del virus”.

Rezza (Iss): “Funziona come per la congiuntivite”

Ed oggi, intendo nella consueta conferenza stampa scientifica in merito ala situazione coronavirus, il direttore del dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Gianni Rezza, alla luce di questa importante novità, ha tenuto ad ‘amplificarla? Affermano che “In qualche modo è stato dimostrato che il virus ‘entra ed esce’ dagli occhi. Anche la stessa congiuntivite. Oggi con questo nuovo tassello che si aggiunge alla conoscenza del virus – ha quindi aggiunto l’esperto – emerge che si può moltiplicare anche nell’epitelio congiuntivale”. Quindi, ha concluso Rezza, “E’ molto importante – aggiunge – che si continui a studiare e ad approfondire la conoscenza di questo virus”.

Max