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Covid, arriva il ‘molnupiravir’, farmaco orale in grado di dimezzare sia i ricoveri che i decessi

Finalmente, sebbene con notevole ritardo, iniziano ad arrivare notizie circa la sperimentazione di farmaci specifici contro il Covid. In odine di tempo, fra i più attendibili, ecco il ‘molnupiravir’ che, stando a quanto si dice, potrebbe addirittura divenire il primo farmaco ufficiale antivirale, nell’ambito dei  trattamenti farmacologici per il Covid-19.

Dunque, si fa sempre più concreta la possibilità di potersi curare con una pasticca, e non affidandosi ‘ciecamente’ ai ‘vaccini. Nello specifico, al momento il molnupiravir sarebbe in grado di di ridurre di circa il 50% sia il rischio di ricovero ospedaliero, che la morte nei pazienti affetti però da una forma  lieve o moderata del virus.

Molnupiravir: prodotto da Msd e Ridgeback Biotherapeuticsm, è prossimo all’ok dell’Eua

A corroborare le speranze, il fatto che le aziende produttrici di questo innovativo farmaco orale, Msd e Ridgeback Biotherapeutics, abbiano già resi noti i risultati ‘dell’interim analysis della fase III del trial Move-Out’ (ai quali vengono sottoposti tutti farmaci prima di essere approvati) e, affermano, sono prossime a presentare negli Usa, la richiesta di  autorizzazione – quanto prima – all’uso di emergenza (Eua), così come, allo stesso tempo, puntando anche all’autorizzazione da parte di tutte le altre agenzie regolatorie mondiali.

Molnupiravir: “Rappresenta un’importante opzione terapeutica per combattere la pandemia”

Come ha tenuto a spiegare lo Chief Executive Officer, e Presidente di Msd, Robert M. Davis, ”La pandemia richiede urgentemente nuovi opzioni terapeutiche e trattamenti, Il Covid-19 è ormai una delle principali cause di morte e continua ad avere un impatto significativo sui pazienti, le loro famiglie, la società in generale nonché i sistemi sanitari in tutto il mondo. Siamo fiduciosi che molnupiravir possa rappresentare un’importante opzione terapeutica e una componente essenziale dello sforzo globale per combattere la pandemia“.

Molnupiravir: soltanto il 7,3% di quanti trattati è finito in ospedale o è deceduto

Nello specifico dei test eseguiti, è stato evidenziato che il 7,3% dei pazienti al quale è stato somministrato il molnupiravir, è stato ospedalizzati o, nei casi più gravi, è deceduto entro il 29esimo giorno dal momento della ‘randomizzazione’ (28/385), in un contesto dove il 14,1% era formato invece da pazienti trattati con placebo (53/377). C’è infatti da dire che, sempre nell’ambito dei 29 giorni della somministrazione, fra quanti trattati con molnupiravir non c’è stato nessun decesso. Diversamente, gli 8 pazienti deceduti erano stati trattati con il placebo.

Molnupiravir: ridotto il rischio di ospedalizzazione e di decesso in quanti affetti da forma moderata di Covid

Allo scorso 5 agosto, i risultati dell’Interim Analysis, hanno mostrato come, fra i 775 pazienti annoverati nel trial di fase III (tutti con una diagnosi di Covid in  forma lieve o moderata), il  Molnupiravir ha ridotto il rischio di ospedalizzazione e di decesso, a vantaggio di tutti i sottogruppi dello studio. Come spiegano i ricercatori “l’efficacia non è risultata impattata dalla data di comparsa dei sintomi o dai fattori di rischio sottostanti”.

Molnupiravir: sperimentato con successo anche nella cura contro le varianti Gamma, Delta e Mu

Ma non solo: il farmaco è stato sperimentato con successo  anche rispetto alle varianti virali Gamma, Delta e Mu. C’è però da dire che, anche qui (come per tutti i farmaci), è stata registrata la comparsa di eventi avversi, nell’ordine di circa l11%.

Molnupiravir: “Può essere assunto a domicilio senza una ospedalizzazione del paziente”

Un antivirale orale, ha tenuto a sottolineare la Chief Executive Officer di Ridgeback Biotherapeutics, Wendy Holman, “Che può essere assunto a domicilio senza una ospedalizzazione del paziente. Farmaci che rappresentano oggi un’opzione terapeutica fondamentale. Siamo orgogliosi“.

Molnupiravir: le aziende hanno già avviato la produzione, e la licenza sarà condivisa con i paesi meno ricchi

Onde evitare ritardi nelle consegne ed eventuali difficoltà rispetto ai contratti, sebbene sia ancora in attesa dell’ok, Msd è già partita con la produzione di molnupiravir: l’obiettivo è di riuscire a produrre 10 milioni di dosi già entro la fine del 2021, per poi ‘entrare a regime’ dal 2022.  A quanto sembra infatti, l’azienda farmaceutica avrebbe già in tasca un ‘pre-contratto’, un ‘procurement’, stipulato con il governo Usa, che prevede ‘almeno’ 1,7 mln di dosi, appena incassato il via libera dell’ente regolatori. Ovviamente, le trattative sono state aperte anche ad una politica dei prezzi differenziata, in base alla singola disponibilità economica che ogni paese adotterà in ambito sanitario, e questo dovrebbe favorire anche stati meno ricchi, assicurando il farmaco anche ai loro pazienti. Allo stesso modo,  c’è la disponibilità per accordi ‘di licenza volontaria non esclusiva’ con le aziende produttrici di farmaci generici, così da poter garantire in tempo brevi la disponibilità di molnupiravir in oltre di 100 paesi del pianeta a basso o medio reddito.

Max