«Il Covid è ancora tra noi” dice Angelo D’Argenzio, medico epidemiologo ASL Caserta, componente dell’Unità di crisi per la pandemia della Regione Campania. “Registriamo nelle ultime settimane un aumento della diffusione dell’infezione, in particolare nelle fasce d’età avanzate e tra i fragili.»
Per quanto riguarda i ricoveri invece, “C’è un lieve aumento dei ricoveri nell’ultima settimana nei reparti di medicina. Le terapie intensive sono ancora stabili”.
Dai grafici si evince un dato interessate: solo l 41% degli anziani si è vaccinato contro l’influenza e solo l’1% contro il Covid, tanto a Caserta quanto in Campania. “Riaprire un certo vaccinale all’ospedale di Marcianise, possibilmente h24, e un altro che stiamo progettando sul litorale domizio”. Questa è a soluzione che propone Amedeo Blasotti, direttore generale Asl Caserta.
In Italia, dice il virologo dell’università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco, in un’intervista ad Adnkronos Salute, «siamo in una fase di crescita che i dati epidemiologici non mettono così in evidenza perché c’è sicuramente una sottostima, ma che è osservabile da tutti e proseguirà per almeno 3-4 settimane, considerando l’indice di trasmissibilità».
«A livello ospedaliero si osserva un incremento dei ricoveri, circa il 70% “con Covid”, ma un 30% “per Covid” — dice Pregliasco —. I decessi sono più di 300 alla settimana, con una presumibile tendenza all’aumento. Le vittime sono soprattutto anziani con comorbilità e, cosa triste, anziani non vaccinati o che, nella gran parte dei casi, hanno fatto solo le prime tre dosi di vaccino e poi hanno ritenuto di non doverne fare più. Si parla, sbagliando e non rispecchiando la realtà, di un vaccino che fa male o di una patologia che è diventata come l’influenza. Ma noi da sempre diciamo che anche l’influenza dà i suoi guai e il Covid in questo momento ne fa proporzionalmente di più».