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    Covid, Cts: “Tamponi per chi torna da zone a rischio è una soluzione”

    Imporre la quarantena per chi arriva da zone a rischio, che fanno parte dell’area Schengen, comporterebbe un problema diplomatico. Anche se potrebbe essere una soluzione per limitare la diffusione del contagio. Lo fa sapere, in un’intervista al Messaggero, Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico.

    “Come Cts – chiarisce Miozzo – noi possiamo dare degli indirizzi, ma i Paesi per i quali è necessaria la quarantena devono essere decisi dal governo. Ad esempio lo ha fatto per Bulgaria e Romania. Ma ricordiamoci che nel caso di Spagna, Francia e Grecia stiamo parlando di nazioni dell’area Schengen. Sarebbe molto delicato. Prima di porre limiti ai movimenti, bisogna riflettere bene. Anche perché poi sarebbe automatica la decisione di questi Paesi di imporre la quarantena a chi arriva dall’Italia”

    Ecco allora che la soluzione potrebbe essere un’altra: “Suggerire, per chi rientra da alcune aree in cui si dimostra che circola il virus, di sottoporsi al tampone o al test sierologico. Diciamo che le soluzioni possono essere due: il semplice suggerimento o anche l’obbligo, ma la seconda scelta qualche problema diplomatico lo comporta. Noi come Comitato tecnico scientifico ancora non siamo stati chiamati in causa, se ci chiederanno dei suggerimenti li diremo, ma certamente sono scelte molto delicate”.

    Quella dei tamponi a chi torna da viaggi in Paesi con alta circolazione del virus potrebbe essere una soluzione. Andrebbe organizzata dal punto di vista pratico. Ma la decisione spetta al governo”, conclude.