Home ATTUALITÀ Covid e calcio: governo, Regioni e Lega Serie A per definire regole

    Covid e calcio: governo, Regioni e Lega Serie A per definire regole

    Governo, Regioni e Lega di Serie A al lavoro per definire regole che consentano al campionato di proseguire nonostante i contagi covid. “Il governo sta lavorando ad un’intesa tra le Regioni e la Lega Serie A per stabilire una regolamentazione uniforme, con criteri precisi, in merito alla disputa delle partite e al prosieguo del nostro massimo campionato di calcio nonostante la recrudescenza della pandemia”, afferma in una nota Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie. 

    ”Anche negli ultimi giorni abbiamo avuto diverse decisioni e diverse interpretazioni di situazioni apparentemente analoghe, con le Asl spesso contrapposte alla Lega Serie A. Per questo è in atto un approfondimento ed il tema verrà trattato mercoledì 12 gennaio durante una Conferenza Stato-Regioni convocata ad hoc, alla quale parteciperanno anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il sottosegretario con delega allo Sport, Valentina Vezzali”, aggiunge. ”Il nostro comune interesse è quello di garantire la regolarità del campionato, la sicurezza per i giocatori e per gli appassionati, e tutto il comparto economico legato al mondo del calcio”, spiega. 

    “Come autorità di Governo competente per lo sport, sto monitorando la situazione legata allo svolgimento delle varie competizioni sportive alla luce dei recenti dati sanitari e confermo che il Governo ha perfetta consapevolezza della situazione di disagio che tutto il mondo dello sport sta attraversando”, dice la sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali. 

    “La cabina di regia è uno strumento che ho preso in considerazione, a maggior ragione a seguito dello stimolo odierno della Lega Calcio di serie A e intendo istituirla quanto prima, consultandomi con il Ministro Speranza e il Ministro Gelmini, con le competenze necessarie a individuare la soluzione o le soluzioni idonee, al fine di creare un comportamento uniforme delle autorità sanitarie locali attraverso un coordinamento nazionale, affinché si possa uscire da questo stato di incertezza sullo svolgimento delle competizioni che sta recando evidente pregiudizio all’intero comparto dello sport”, conclude la Vezzali.