Home ATTUALITÀ BREAKING NEWS Covid, ”I 200mila contagi di ieri sono sottostimati, è solo l’inizio”. Rasi:...

Covid, ”I 200mila contagi di ieri sono sottostimati, è solo l’inizio”. Rasi: “Serve una forte riflessione sulle terapie domiciliari”

In quanti animati dal buonsenso, è stato un colpo al cuore apprendere ieri di oltre 200mila contagi registrasti in tuto il Paese.

Tuttavia, ha commentato oggi il consulente del Commissario per l’emergenza Covid, Guido Rasi, ”Duecentomila casi destinati a salire, ed ampiamente sottostimati per il problema della bassa resa dei test antigenici che erano stati fatti per altri tipi di varianti e con Omicron mostrano tutta la loro debolezza“.

Rasi: “I numeri saranno spaventosamente alti, serve una forte riflessione sulle terapie domiciliari”

Dunque, ha avvertito il consulente del Gen. Figliuolo, “I numeri saranno spaventosamente veloci e spaventosamente alti, e siamo all’inizio di un’onda d’urto che va gestita in maniera un po’ diversa e richiede una forte riflessione sulle terapie domiciliari e su come non mandare le persone in ospedale quando non ce n’è bisogno“.

Rasi: “Non c’è ancora un programma perché finora non ce n’era bisogno. Ora dobbiamo convertirci allo scenario Omicron”

Un gestione rispetto alla quale, spiega ancora l’esperto, “non c’è ancora un programma perché finora non ce n’era bisogno, in quanto eravamo alla fine di uno scenario. Ora dobbiamo rapidamente convertirci allo scenario Omicron”.

Rasi: “Omicron spesso sfugge ai test rapidi ma non al molecolare, al momento non abbiamo esami alternativi”

Riguardo poi all’inaffidabilità dei test antigenici rispetto a questa nuova variante, Rasi spiega che non son previsto al momento specifici tamponi rapidi alternativi: ”Per ora no, quindi solo il molecolare è davvero affidabile, e su questo non è stato fatto un piano ad hoc”.

Rasi: “Per Omicron urge fare un campionamento con sequenziamenti per agire di conseguenza”

Sull’Omicron, aggiunge poi il consulente, “Si dice che sia una variante meno aggressiva ma i dati vengono su popolazioni ampiamente vaccinate“. Intanto, tiene a rimarcare, “dobbiamo capire il profilo del paziente che arriva in ospedale se è Delta o Omicron, il profilo di chi va in terapia intensiva e quello di chi muore, poi fare un campionamento con sequenziamenti perché con un ambiente Omicron potremmo prendere provvedimenti diversi da quelli presi per la variante Delta”.

Max