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    Covid, in Italia oltre 40 milioni di vaccinati

    Sono più di 82 milioni (82..070.636) le dosi di vaccino anti-covid somministrate in Italia, con 40.787.140 che hanno completato il ciclo vaccinale. Tra chi non è immunizzato, ci sono ancora 3.424.070 over 50 (il 12,3% della popolazione della fascia d’età considerata). Il dato emerge dal report settimanale della struttura del commissario Francesco Figliuolo.  

    Le dosi somministrate di vaccino somministrate fino a ora sono l’87,5% del totale di quelle consegnate, pari finora a 93.749.405 (nel dettaglio 66.025.406 Pfizer/BioNTech, 13.731.157 Moderna, 12.034.053 Vaxzevria-AstraZeneca e 1.958.789 Janssen). Le persone che hanno completato il ciclo vaccinale sono pari al 75,52% della popolazione over 12, si legge nel report pubblicato sul sito del ministero della Salute. 

    Tra gli oltre 3,4 mln di over 50 non vaccinati, sono 1.701.135 le persone che rientrano nella fascia di età 50-59 che non hanno ancora fatto la prima dose di vaccino anti-covid pari al 17,63% del totale. Nella fascia 60-69 mancano all’appello 947.294 persone (il 12,54%) e tra i 70 e i 79 non hanno fatto la prima dose ancora 527.132 persone. Per quanto riguarda gli over 80 sono 248.509 i non vaccinati pari al 5,45%. 

    Indice Rt in calo a 0,85: è il dato evidenziato oggi – sull’emergenza covid in Italia – secondo la bozza di monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e ministero Salute, relativo alla settimana 6-12 settembre, all’esame oggi della cabina di regia. “Nel periodo 25 agosto – 7 settembre” “si osserva una diminuzione anche dell’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt = 0,86 (0,82-0,90) al 7/9/2021 vs Rt = 0,90 (0,86-0,94) al 31/8/2021). La elevata proporzione di soggetti giovani e asintomatici evidenziata dai dati epidemiologici pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità – si legge nella bozza – va considerata nella lettura di queste stime di trasmissibilità”. 

    In forte discesa anche l’incidenza, segnalata a 54 casi su 100mila abitanti. Una settimana fa, si attestava a 64 casi. “L’incidenza – si fa notare però nel documento – rimane al di sopra della soglia settimanale di 50 casi ogni 100mila abitanti che potrebbe consentire il controllo della trasmissione basato sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti”. 

    Lieve calo nell’occupazione delle terapie intensive e nei ricoveri. Il tasso di occupazione da parte dei pazienti Covid-19 nei reparti di terapia intensiva in Italia “è in lieve diminuzione al 6,1% (secondo la rilevazione giornaliera del ministero della Salute), con il numero di persone ricoverate in diminuzione da 563 (7/09/2021) a 554 (14/09/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale diminuisce leggermente al 7,2%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in diminuzione da 4.307 (7/09/2021) a 4.165 (14/09/2021). 

    Calabria a rischio zona gialla con regole e misure più severe anti-covid come la Sicilia. Secondo gli ultimi dati contenuti negli indicatori decisionali del ministero della Salute, all’esame della cabina di regia, la Regione si avvia a cambiare colore abbandonando dunque la zona bianca. La Calabria – secondo gli indicatori, aggiornati al 14 settembre – risulta sforare i parametri principali, quali l’incidenza settimanale dei casi Covid, che nel periodo 10-16 settembre, seppure in calo rispetto alle settimane precedenti, si attesta a 84,6 casi ogni 100mila abitanti, ben oltre la soglia dei 50 casi. Altrettanto fuori soglia massima l’occupazione da parte di pazienti Covid-19 nei reparti di area medica che si attesta al 17,4% (quindi oltre la soglia fissata al 15%) mentre l’occupazione delle terapie intensive supera, anche se di poco, la soglia del 10%, attestandosi al 10,7%.