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Covid, l’epidemia sta accelerando, sfiorando per la prima volta la criticità, rivela l’Iss

Da dieci settimane consecutive, i nuovi casi di contagio da coronavirus continuano ad aumentare,  attraverso un’incidenza cumulativa che nelle ultime due settimane (gli ultimi 14 giorni), è stata del 44,37 per 100mila abitanti. Parliamo della settimana compresa fra il 21 settembre ed il 4 ottobre. Basti pensare che quella precedente (dal 14 al 27 settembre), l’incidenza rilevata era invece del 34,2 per 100mila abitanti. Un trend che coinvolge anche gli asintomatici i quali, se nella settimana 14-27 sono stati 6.650, in quella dal 21 settembre al 4 ottobre hanno toccato invece le 8.198 unità.

Dunque, spiega il report condotto dal ministero della Salute, l’acclarato  peggioramento dell’epidemia continua ad accelerare, con 17 regioni che continuano a registrare un aumento di casi, e l’indice Rt ora giunto allo 1,06, quando il limite di sicurezza è fisso all’1.

Iss: “Solo la scuola rappresenta il 2,5% dei nuovi focolai registrati nel Paese”

Quali sono gli elementi che concorrono a questa criticità? Il monitoraggio settimanale condotto dall’Istituto Superiore di Sanità indica ad esempio che da sola, la scuola rappresenta il 2,5% dei nuovi focolai. Di qui la raccomandazione da parte degli esperti a mantenere sempre “comportamenti rigorosi”.

Iss: sebbene non come a marzo, siamo comunque in una fase ‘epidemica’

Certo, sebbene la situazione sia fortunatamente ben lontana dall’emergenza registrata in Italia lo scorso marzo, è abbastanza evidente che siamo comunque in una fase ‘epidemica’, vista la consecutivi dei nuovi casi, che si rinova quotidianamente da 10 settimane. Non a caso infatti, il ministero della Salute scrive che si evidenziano “per la prima volta, segnali di criticità significativi relativi alla diffusione del virus“. Inoltre, si legge ancora nel report, “si osserva un notevole carico dei servizi territoriali che va monitorato per i suoi potenziali riflessi sui servizi assistenziali“.

Max