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    Covid oggi Italia, Sileri: “Quarantena a vaccinati ridotta da subito e poi eliminata”

    La quarantena per i vaccinati contro il Covid non viene eliminata da subito “perché vi è sempre il rischio di varianti. La vaccinazione sta andando molto bene in Italia, ma non è così in tutti i Paesi del mondo,. Dovremo raggiungere un livello di vaccinazioni più alto, per metterci a riparo da possibili varianti. A quel punto anche le quarantene per i vaccinati dovranno prima essere ridotte, immagino da subito. E’ di buon senso farlo già a breve tempo, da oggi, e poi eliminate”. Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Pier Paolo Sileri, intervistato a ‘Mattina 24′ su Radio 24. Sileri ha spiegato che “nel tempo, anche la mascherina e la distanza dovranno essere abbandonati. E’ prematuro farlo oggi ma è auspicabile farlo in tempi brevi, compatibilmente con la circolazione del virus”.  

    “Credo che arriveremo a togliere la quarantena ai vaccinati passando per un ulteriore riduzione dei contagi. Le cose stanno andando molto bene, è un momento di transizione. Stiamo attenti ad eventuale altre varianti, osserviamo ciò che accadra in merito ai contagi dopo aver riaperto tutto, compreso le scuole. E poi credo sia auspicabile e anche molto di buon senso liberare coloro che sono vaccinati dalle quarantene”. 

    Tra il 2020 e il 2021 “sono oltre 600 mila gli interventi chirurgici saltati per l’emergenza Covid”, ha poi aggiunto Sileri aggiornando i dati dell’allarme lanciato della Società italiana di chirurgia che per il 2020 ha denunciato 400 mila interventi chirurgici e 1 milione e 300 mila ricoveri in meno rispetto al 2019. Sileri ha annunciato, a breve, un tavolo “che farà una revisione e un computo delle prestazioni salate per poter fare una programmazione. E saranno immesse nuove risorse”.  

    I numeri degli interventi saltati per Covid, dunque, “sono anche maggiori rispetto alla stima sella Società di chirurgia, perché questo è il conteggio del 2020, ma c’è anche un rallentamento per il 2021. Si sta completando la revisione per capire il numero esatto ma si tratta di un cifra superiore ai 600 mila. Sono saltati, infatti, non solo gli interventi per patologia benigna, ma anche una parte che riguarda patologie più gravi, i cosiddetti interventi di classe A che devono essere svolti in un tempo determinato tra cui, purtroppo, anche patologie oncologiche o trapianti”.  

    Il ministero della Salute, ha ricordato Sileri, “lo scorso anno ha fatto un piano e immesso risorse per 700 milioni di euro per far fronte a questo accumulo di prestazioni mancate”. Il sottosegretario ha anche ricordato che non si tratta di un problema solo italiano, nel mondo uno studio internazionale conta “oltre 25 milioni di interventi chirurgici saltati solo nei primi tre mesi di pandemia”.