Nell’ambito di questa terribile pandemia, come è giusto che sia, l’immaginario collettivo – sull’onda di quella dello scorso anno – è ora proiettato alla prossima estate quando, si spera, potremo finalmente goderci qualche giorno di relax fuori dalle asfittiche pareti domestiche. Ma sarà così? Stando a quanto lasciato intendere’ stamane dal ministro della Salute, ‘sembrerebbe’ proprio di sì. Speranza ha infatti tenuto a sottolineare “un miglioramento della situazione molto significativo” dunque, ha aggiunto, grazie anche alla vaccinazione “dobbiamo guardare al futuro con ragionata fiducia. Voglio essere ottimista per l’estate”.
Un ottimismo sul quale sono stati ‘interrogati’ i vari esperti, in prima linea contro il Covid: la prossima estate ‘riusciremo a trascorrere qualche giorno di ‘spensierata vacanza’? Il noto infettivologo dell’ospedale Sacco (e dell’università Statale di Milano), Massimo Galli, ha tenuto a fa sapere che “per le prossime settimane dovremo avere pazienza e cautela e questo è un dato di fatto” in quanto, ha rimarcato, questa ‘terribile’ terza ondata di coronavirus, “è in marcia, è ripartita e bisogna capire fin dove si è estesa”. Dunque, ha aggiunto, “forse è prematuro parlare ora di estate”. Ma l’epidemia di coronavirus sta rallentando? “I dati degli ultimi giorni sono i soliti dati da weekend – ha osservato l’esperto – Dobbiamo vedere se si mantengono e me lo auguro con tutto il cuore. Comunque sia, quello che vedremo oggi, domani e dopodomani è già delineato, scritto da quello che è accaduto, non lo possiamo fermare. Possiamo fermare, e mi auguro che si stia fermando, un’ulteriore diffusione” dei contagi. E per farlo, ha avvertito Galli, “il vaccino è uno strumento chiave“. “Non c’è assolutamente alcun dubbio” sull’opportunità di proseguire con le restrizioni anti-Covid almeno fino a Pasqua, ha aggiunto, sottolineando che “anche quella della Sardegna”, passata da bianca ad arancione, “è una lezione: il conseguimento di determinati risultati che non hanno il tempo di consolidarsi fa sì che basti poco e bastino pochi giorni perché tutto di nuovo si ribalti e vada di nuovo dal bianco al colorato”.
Lucido testimone della realtà, e sempre ‘concreto’ il noto infettivologo ligure, Matteo Bassetti, che confessa: ”Sul fatto di essere fiducioso per l’estate, il ministro Speranza è stato forse troppo ottimista. In questo momento è giusto che il ministro della Salute dia messaggi rassicuranti, però dal punto di vista operativo l’estate è dietro l’angolo. Dobbiamo ragionare non tanto per l’estate, nella quale credo sia utopico pensare di tornare alla normalità, ma mettere in sicurezza italiani e prepararci per l’inizio dell’autunno”. Come illustra ancora il direttore della Clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e componente dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria: “L’obiettivo deve essere l’immunità di gregge, il 70-75% degli italiani vaccinati per novembre. Altrimenti potrebbe esserci una quarta ondata davvero pesante soprattutto se ci arrivassimo senza essere immunizzati“.
Dal canto suo, Antonio Chirianni (ex presidente della Società italiana di malattie infettive e tropical, Simit), e primario emerito di Malattie infettive dell’Azienda ospedaliera dei Colli-Presidio Cotugno di Napoli, rispetto all’estate si dice certo che gran parte dipenderà dall’andamento della campagna vaccinale: ”Se non si fanno, da subito, 500mila vaccinazioni al giorno sarà davvero difficile pensare di passare un’estate serena. Anzi. Se osserviamo cosa è accaduto in Sardegna, passata dalla zona bianca a quella arancione in poche settimane, è chiaro che non si può abbassare la guardia, Se facilitiamo il contatto tra le persone – avverte il medico – il virus continua a diffondersi. Come sarà l’estate?, lo ripeto, dipende da quanti vaccini saremo in grado di fare. La bella stagione avrà i suoi vantaggi come è accaduto lo scorso anno, ma dobbiamo ridurre il numero di casi soprattutto nelle fasce più a rischio e va fatto vaccinando velocemente”.
‘Possibilista’ invece il virologo dell’università degli Studi di Milano, Fabrizio Pregliasco: “Credo che, raggiungendo almeno un 20-30% di copertura vaccinale, avremo già dei risultati importanti che ci possano far sperare in una convivenza più serena con il coronavirus”. Infatti, si spera l’esperto, ”Già raggiungendo un 20-30% di copertura, comprendendo soprattutto i soggetti più anziani e più fragili, possiamo sperare in un quadro più roseo rispetto a quello attuale, anche considerando i risultati che già ora si intravedono in termini di riduzione dell’incidenza tra i soggetti vaccinati. Poi è naturale che, quanto più si andrà oltre con i livelli di copertura vaccinale della popolazione, tanto più si vedranno risultati positivi e convincenti”.
Max