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“Creiamo un fondo di emergenza, un dono per chi ha difficoltà”, l’Olanda ci ripensa

Intendiamoci: è vero che l’atteggiamento olandese, così come quello degli altri paesi del Nord (Finlandia in primis), in ambito Ue è stato di assoluto ostracismo ma, non dimentichiamolo mai, che tale atteggiamento è stato reso possibile dall’avallo della Germania. Di qui il surreale ‘appello’ alla Germania di non ‘seguire’ gli ‘egoismi personali di altri stati’… vabbè.

“Abbiamo proposto un fondo europeo di emergenza”

Fatto è che comunque qualcosa sta cambiando, tanto è che stamane Mark Rutte (nella foto), premier olandese, attraverso la Rappresentanza dei Paesi Bassi a Bruxelles, ha ‘annunciato’ di aver proposto la creazione di un europeo di emergenza, a contrasto della pandemia che, come abbiamo visto, comporta spese ‘impossibili’.

“Vogliamo aiutare tutti i paesi in difficoltà economica”

Come ha spiegato il premier del ‘paese dei tulipani’, ”L’Olanda è solidale con le nazioni che sono colpite sempre più duramente dalla malattia, incluse le loro economie: non ci può essere dubbio su questo punto, vogliamo aiutare quei Paesi. E non esiste che alcuni Paesi non siano in grado di fornire sufficienti cure mediche a causa di una carenza di finanze pubbliche. E’ per questo che i Paesi Bassi suggeriscono di creare un fondo per il coronavirus separato, alimentato da contributi degli Stati membri e intendono fare un contributo sostanzioso al fondo”.

“Non prestiti o garanzie, ma un dono per chi soffre”

Mark Rutte ha poi tenuto a precisare che Non si tratta di prestiti né di garanzie ma di doni per aiutare persone che hanno bisogno. Il fondo dovrebbe coprire l’assistenza medica per i Paesi che sono colpiti duramente e che ne hanno bisogno dal punto di vista finanziario”. Quindi una ‘chiusa’ finalmente degna di un leader politico comunitario: “E’ della massima importanza che gli Stati membri dell’Ue si aiutino gli uni con gli altri per curare i malati”, ha concluso”.

Max