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Criminalità, ecco le direttive del Viminale ai questori: il disagio, un alleato per i sodalizi 

Le misure emanate per contenere l’attuale emergenza epidemiologica hanno comportato straordinarie restrizioni alla mobilità dei cittadini con inevitabili ricadute sulle attività sociali ed economiche delle comunità. Tale scenario, imprevedibile sino a qualche settimana addietro, costituisce un inaspettato spazio di agibilità per le varie forme di criminalità pronte ad approfittare delle prescritte misure di distanziamento sociale e della conseguente rarefazione delle attività pubbliche per raggiungere finalità illecite”.

E’ quanto contenuto nella circolare che suggerisce “le linee strategiche e operative”, indirizzata stamane ai questori italiani da Francesco Messina, direttore della Direzione centrale Anticrimine del ministero dell’Interno.

I meno abbienti sono ‘reclutabili’ dalla criminalità

L’esperto spiega infatti che “il rallentamento dell’economia del Paese, colpendo maggiormente i soggetti privi di reddito stabile o dediti ad attività saltuarie, oltre a innescare situazioni particolarmente critiche, di cui si sono già avute inequivocabili avvisaglie, potrebbe costituire per i sodalizi criminali strutturati terreno fertile al reclutamento di nuovi componenti”.

Ecco alcuni obiettivi sensibili da monitorare

Non a caso, scrive anche Messina, ”Si sta già registrando il progressivo intensificarsi delle attività di spaccio di stupefacenti e delle condotte predatorie in danno di esercizi commerciali e istituti bancari non più presidiati per effetto della chiusura o di quelli che, rimanendo aperti in quanto rivenditori di generi di prima necessità (come le farmacie e i venditori di generi alimentari), costituiscono obiettivi particolarmente a rischio anche in relazione agli incassi raccolti a fine giornata (in orario notturno) e ai cosiddetti ‘fondi cassa’ giacenti”. La circolare suggerisce quindi quali linee seguire, e quindi “pianificare e adottare urgentemente, nell’ambito dei previsti dispositivi di controllo del territorio, flessibili e aggiornate iniziative di prevenzione e di visibilità utili a modulare, in relazione agli specifici contesti territoriali, adeguate contromisure idonee a fronteggiare i delineati scenari avvalendosi di tutti gli strumenti tecnologici disponibili (in sala operativa e sui veicoli)”.

Videocamere e collaborazione con i cittadini

Inoltre, sempre rivolgendosi ai questori, il direttore della Direzione centrale Anticrimine del ministero dell’Interno, rimarca l’urgenza di “valorizzare gli strumenti fruibili grazie al Protocollo quadro per la legalità e la sicurezza delle imprese – stipulato tra il Ministero dell’Interno, Confcommercio-Imprese per l’Italia e Confesercenti Nazionale in materia di video allarme antirapina – e di sfruttare al meglio l’architettura della videosorveglianza fissa, costituita dalle videocamere cittadine, e di quella mobile, grazie al sistema Mercurio”. Ed ancora, “incentivare ulteriormente la tradizionale collaborazione con i cittadini” favorendo, ove possibile, nuove modalità realizzative della cosiddetta ‘polizia di prossimità'”.

Osservare le criticità economiche delle imprese

Di fondamentale importanza poi, mantenere “l‘app Youpol, alfine di mantenere inalterato, nonostante le attuali restrizioni, il rapporto fiduciario costruito con la cittadinanza”. Così come, si legge, è ugualmente importante monitorare costantemente “le criticità socio-economiche, individuare i settori particolarmente esposti o ‘sensibili’ alla infiltrazione criminale, nonché i risultati conseguiti nell’azione di contrasto”. A tale scopo scrive ancora Messina, “Dovranno, a tale scopo, essere intensificati, in fase info-investigativa, i contatti diretti con le associazioni di categoria operanti sul territorio (Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato) al fine di potenziare il monitoraggio dei casi di default economico nonché individuare aree sensibili di intervento investigativo, con particolare riferimento all’impatto dell’emergenza sanitaria sulla situazione economica e finanziaria delle piccole e medie imprese”.

Max