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Crisi di governo: Conte si è dimesso, ora la ‘patata bollente’ è nelle mani del Presidente

Come annunciato, prima un breve Cdm con i suoi più stretti collaboratori poi, ‘scortato’ da un plotone di reporter, il premier Conte ha incontrato il Presidente Mattarella per rassegnare le sue dimissioni. Evitando una conferenza stampa, il presidente del Consiglio si è limitato ad un breve ma doveroso ringraziamento al suo esecutivo: “Ringrazio l’intera squadra di governo, ogni singolo ministro, per ogni giorno di questi mesi insieme“.

Conte al Quirinale con ‘in tasca’ la rinnovata fedeltà di M5s, Pd e Leu

Certo Conte non è salito sul Colle ‘a mani vuote’, nell’ambito del Cdm (ancora una volta), ha infatti ‘conteggiato’ la sua potenza di fuoco, intascando la rinnovata fedeltà – “sostegno e compattezza” – dei vari capi delegazione della maggioranza, Dario Franceschini (Pd) ,Alfonso Bonafede (M5S), e Roberto Speranza (Leu). Non è molto, ma c’è comunque una ‘base da allargare’…

Crisi di governo, Franceschini: “Abbiamo affrontato un percorso difficile”

Come ha poi commentato Franceschini: ”Quando siamo partiti sapevamo di avere di fronte un percorso difficile, per le distanze politiche tra i soggetti che hanno dato vita a questo governo. Non ci aspettavano certo di dovere affrontare una pandemia e una delle fasi più difficili della storia della Repubblica. L’abbiamo fatto al meglio delle nostre capacità e crediamo con molti risultati positivi, grazie alla guida del presidente Conte e al sostegno delle nostre forze politiche”.

Crisi di governo, Franceschini: “Pensiamo ad un’area di forze riformiste alleate”

Dunque, ha poi aggiunto il ministro dem, ”Questo cammino ci consente oggi di pensare a questa maggioranza anche in prospettiva, come un’area di forze riformiste alleate non solo temporaneamente. Per questo è fondamentale salvare questa prospettiva anche nel percorso della crisi che abbiamo davanti”.

Crisi di governo: per Mattarella è la terza crisi nel corso del suo mandato

Ora, per la terza volta in sei anni di Presidenza (governo Renzi e due Conte), la ‘patata bollente’ passa nelle mani di Mattarella il quale, nel breve giro di consultazioni (forse già da domani pomeriggio, perché al mattino di celebra ‘Il Giorno della Memoria’), dovrà prestare massima attenzione al particolare momento di difficoltà in cui versa il Paese, stritolato da una drammatica crisi economica, e dalla tragica pandemia.

Crisi di Governo: da domami pomeriggio le consultazioni al Quirinale

Dunque è più che comprensibile che il Capo dello Stato si appellerà al senso di responsabilità di ciascuna forza politica, affinché, ai personali interessi politici, anteponga le urgenti esigenze del Paese. Del resto, come già riconosciuto da tutti, andare ora alle elezioni è una soluzione ‘complicata’, molto meglio sarebbe ovviamente trovare un comune punto d’incontro, dando vita ad una maggioranza allargata. Insomma, sulla carta è ovvio che tutto lasci ipotizzare un probabile ‘Conte ter’, sostenuto da una sorta di governo di larghe intese. Ma qui peseranno la posizioni di Pd, Lega e Fdi, poco propensi ad una convivenza col ‘nemico in casa’.

Crisi di governo: incombe la ‘maggioranza Ursula’ ma non è così semplice

Tuttavia, pensando ad un premier ‘tecnico’, sul modello Europa, da diverse ore ha preso piede l’ipotesi di una ‘maggioranza Ursula’, con la presenza di ciascuna rappresentanza politica (‘larghe intese’). Ma un conto è parlarne, altra metterla in piedi.

Dunque, sondati gli umori, e soppesata ciascuna alternativa, il Presidente deciderà infine se spendersi fino alla fine per arginare la crisi o, come da prassi, optare per lo scioglimento anticipato delle Camere, con la conseguenza delle inevitabili elezioni…

Max