POLITICA

Crisi governo, dietrofront Salvini: “Ritiriamo la sfiducia”

Sono numerose e diversificate le reazioni di Salvini durante il discorso di Conte in Aula, con i duri attacchi a lui rivolti che lo fanno assumere particolare mimiche, dallo sgranare gli occhi a fare spallucce.

Ma la reazione più importante (e inaspettata) è quella del ritiro della sfiducia. È questo quello che emerge al termine della giornata, in una mossa al limite fra la difficoltà e la pura tattica.

Nel suo intervento, Salvini cerca di riportare gli uditori a suo favore, visibilmente “ferito” dalle invettive di Conte. “Rifarei tutto quello che ho fatto, con la grande forza di essere un uomo libero. Chi ha paura del giudizio del popolo italiano non è una donna o un uomo libero ” ha detto il leader del Carroccio.

E rivolto a Conte: “Mi spiace che lei mi abbia dovuto mal sopportare per un anno. Pericoloso, autoritario, irresponsabile, incosciente? Bastava il Saviano di turno a raccogliere tutta questa sequela di insulti, bastava il Travaglio, un Renzi, non il presidente del Consiglio”.

“Io non voglio un’Italia schiava di nessuno. Non voglio catene. Sono stufo che ogni passo debba dipendere dalla firma di qualche funzionario europeo. Siamo o non siamo un paese libero e sovrano?”. Poi attacca Conte: “A me non è mai capitato di chiedere alla cancelliera Merkel consigli su come vincere la campagna elettorale visto che Salvini aveva chiuso i porti… “.