Cucchi bis, nuovi elementi. Prove di falsi e depistaggio

    Potrebbe aprirsi un nuovo scenario attorno al caso Cucchi, il 32enne arrestato fra il 15 e il 16 ottobre 2009 per droga e morto, sei giorni dopo, all’ospedale Sandro Pertini. Sono emersi infatti nuovi documenti, depositati dall’accusa, come “prova dei falsi e omissioni del Comando provinciale dei Carabinieri di Roma”. Si tratta, nel particolare, di documenti e referti medici, forniti dall’attuale comando dell’Arma che il pubblico ministero ha dichiarato di avere e che negli anni dell’indagine su Cucchi mostrerebbero anche come si sia ingannato anche l’ex ministro della Giustizia, Angelino Alfano, il quale il 3 novembre 2009 in Senato accusò gli uomini della Polizia penitenziaria in via implicita.

    Fino a quel giorno, il procuratore Giovanni Musarò ha ricordato che il dossier era contro ignoti, e solo dopo le parole di Alfano partirà un’indagine della polizia. Ma i falsi non si riducono a questo, secondo l’accusa. L’anemia registrata da Cucchi diventa “anoressia” nelle informazioni dei Carabinieri. Altrettanto falso è l’attacco di epilessia che il giovane geometra avrebbe avuto nelle caserme. La circostanza è stata smontata nel processo.

    “La partita è stata truccata, giocata con carte segnate, una partita sulle spalle di una famiglia, in cui è in gioco la credibilità di un intero sistema”, ha detto Pm Musarò in aula, durante l’apertura della corte d’udienza d’Assisi nel processo bis.
    “Tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre 2009 in alcuni atti ufficiali all’interno dell’Arma dei carabinieri compaiono già le conclusioni che avrebbero raggiunto i medici legali nominati dai magistrati di Roma sei mesi dopo”, ha detto il pubblico ministero spiegando il contenuto dei nuovi documenti.

    “Già in quelle azioni si diceva che non c’era un nesso causale tra i colpi e la morte di Cucchi, che una delle fratture era tornata indietro nel tempo e che i responsabili della morte erano solo i medici. i consulenti erano lontani dal completare il loro lavoro, ma quando l’accusa non aveva ancora nominato loro, questo ci lascia sconcertati “, ha detto. Nel frattempo, oggi, sarà ascoltato il comandante interregionale dei Carabinieri, il Generale Vittorio Tomasone alla presenza di Ilaria Cucchi, sorella di Stefano.