Cucchi falsi e omissioni: le bugie al Ministro

    Caso Cucchi, le nuove carte del pm fornirebbero prova dei “falsi e delle omissioni” dell’allora Comando Provinciale dei Carabinieri di Roma e delle bugie dette al ministro della giustizia dell’epoca, vala e a dire Angelino Alfano. Dunque il caso Cucchi si arricchisce, se così si può dire, di un nuovo capitolo ed intorno alla fosca vicenda che lo riguarda si apprendono novità che potrebbero essere sostanziali. Per Giovanni Musanò i documenti fornirebbero le prove dei “falsi e delle omissioni” dell’allora Comando Provinciale dei Carabinieri di Roma, e questi atti avrebbero tratto in inganno anche l’ex ministro della Giustizia, Angelino Alfano. Le nuove carte del pm dunque potrebbero rappresentare uno snodo focale per il caso Cucchi dal momento che, in esse, depositate dal pm Giovanni Musarò emergerebbero di fatto le prove dei “falsi e delle omissioni” dell’allora Comando Provinciale dei Carabinieri di Roma che hanno sostanzialmente anche ingannato l’ex ministro della Giustizia Angelino Alfano. Il quale, il 3 novembre 2009 in aula al Senato accusò implicitamente gli uomini della polizia penitenziaria. Lo ha dichiarato lo stesso pm in aula indicando come il “depistaggio” sul caso Cucchi sarebbe partito a seguito di un dispaccio d’agenzia del 26 ottobre 2009 “in cui il parlamentare Luigi Manconi denunciava che i genitori del ragazzo lo avevano visto dopo l’arresto senza segni in viso mentre il giorno dopo era tumefatto”.
    “Da quel momento da parte dei Carabinieri partono una serie di annotazioni falsificate e Alfano riferendo in Senato, sulla base di atti falsi, dichiarò il falso in aula, lanciando accuse alla polizia penitenziaria, quando ancora in Procura non c’era nulla contro la penitenziaria. Fino a quel giorno – ha detto il pm Musarò – il fascicolo era a carico di ignoti e solo dopo le parole di Alfano partirà l’indagine sui poliziotti”. Dunque “Il fascicolo dei pm Barba e Loy sulla morte di Cucchi era in quel momento contro ignoti – ha spiegato Musarò – ma per un gioco del destino il 3 novembre del 2009, quando Alfano ha finito di rispondere all’interrogazione, nel pomeriggio compare davanti ai magistrati il detenuto gambiano Samura Yaya che riferisce di aver sentito nelle camere di sicurezza del tribunale una caduta di Cucchi. Dichiarazione – ha ancora detto il pm – che è stata ritenuta inattendibile con sentenza definitiva”.