DALL’ ACCORDO RENZI BERLUSCONI MANOVRA PER LO SVILUPPO E L’OCCUPAZIONE di Giovanni Miele

Al di la delle dichiarazioni di facciata l’alleanza fra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi funziona e il Patto del Nazareno va ben oltre leriforme istituzionali. La legge di stabilità presentata da Presidente del Consiglio ne è la dimostrazione perchè rispecchia esattamente le idee e l’impostazione generale dell ex premier Berlusconi , ora capo del maggiore partito dell’opposizione di centrodestra. Riduzione dell’IRAP sul costo del lavoro, la possibilità per le imprese di assumere a tempo indeterminato senza pagare oneri previdenziali per tre anni sono misure più volte auspicate e promesse da Silvio Berlusconi Premier, che però non ha mai avuto la possibilità o la forza di attuarle concretamente. Ora per Renzi le condizioni potrebbero esserci e non perchè il leader del PD abbia una maggioranza ampia e granitica,tutt’altro. La sua forza sta proprio nella sua apparente debolezza chelo “costringe”, all’alleanza con Berlusconi, con l’accordo tacito e sottobanco, anche di chi apparentemente lo osteggia e si richiama all’ortodossia della sinistra.  In realtà la manovra va nell’unica direzione possibile se si vuole uscire dal pantano della stagnazione dove ci troviamo grazie alle scelte assurde e miopi del governo Monti, dettate dalla Cancelliera Angela Merkel. Fedele alla linea del cambiare verso all’Italia e soprattutto alla nostra economia, Renzi, con una coraggiosa manovra di 36 miliardi, punta tutto sulla creazione di condizioni favorevoli a nuove assunzioni.  18 miliardi complessivo per l’occupazione rappresentano effettivamente quello scossone di cui c’era bisogno per dare slancio a nuove iniziative imprenditorali e produttive. Ora non resta che riattivare i flussi di credito da parte delle banche che devono dimostrare anch’esse di voler cambiare verso: non ci si può limitare a speculare sui titoli di stato con le risorse della BCE, senza aprire i rubinetti del credito alle imprese, perché non si vuole correre rischi. E’ arrivato il momento di fare ciascuno la propria parte. A dover dare una prova di coraggio e di vitalità sono però soprattutto le imprese italiane che devono recuperare la fiducia nelle proprie capacità e potenzialità. Il brand Italia è ancora forte nel mondo e quella offerta dalla legge di bilancio e’ un’occasione che non si deve sprecare, se si vuole davvero evitare un rapido declino e una fase di impoverimento generale che certo non giova ai lavoratori, ma neanche a chi fa impresa.