Dalla strada ai B&B di Prati, la variegata prostituzione romana

    Oggi presso il “Padiglione Frascara” della Fondazione Villa Maraini-CRI sono stati presentati i dati raccolti in due anni di uscite per strada nei luoghi romani della prostituzione. Gli operatori di villa Maraini, assieme ai volontari di Croce Rossa Roma, sono andati incontro alle “sex Workers” nei luoghi dove si prostituiscono, anche per testarle per HIV ed Epatite C. Si tratta di dati unici sul territorio nazionale, diffusi per la prima volta in esclusiva. Raccolti a Roma, attraverso un questionario anonimo che più di 1.600 Sex Workers hanno voluto compilare, con molte informazioni personali: aree geografiche di provenienza, livello di istruzione, stato civile, violenze subite, comportamenti sessuali a rischio dei clienti. Soprattutto il loro stato di salute in merito a consumo di droghe e all’HIV e HCV, testato sul posto e gratuitamente. “Sono 9 milioni i clienti che ogni anno in Italia comprano sesso da ‘sex Workers’, incuranti dello stato di salute in cui versano e del possibile contagio di malattie a trasmissione sessuale”, ricorda la Fondazione. I dati sono a disposizione dei giornalisti, per parlare della situazione del consumo di droghe. All’incontro a Villa Maraini (per un training sulla “Riduzione del Danno”)presenti i rappresentanti della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa di Algeria, Bahrain, Egitto, Iraq, Libano, Libia, Siria e Tunisia.
    Dalla indagini emerge che le escort in casa sarebbero le meno disposte ad accettare un aiuto, soprattutto a credere in un cambiamento di vita. Emerge che i forti guadagni frenerebbero la ricerca di strade diverse dalla prostituzione. A desiderare un cambio di vita sono le “sex Workers” che lavorano per strada.
    Ora i controlli delle forze dell’ordine starebbero virando dalle strane verso gli appartamenti. Dopo i casi di trans e squillo nei pressi del Vaticano (quartiere Prati), gli occhi degli inquirenti sono puntati sulle strutture ricettive. Perché si continuano a riscontrare coincidenze tra gli annunci on line dei bed & breakfast e le pagine web che offrono incontri a sfondo sessuale.
    Nel mirino anche le migliaia di case vacanza abusive nei quartieri Prati e Monti, dove donne di tutte le età invitavano i loro clienti a consumare rapporti sessuali a pagamento. Il gestore delle “case vacanza” sarebbe consapevole dell’attività delle donne, percependo per l’uso della camera dai 400 euro ai 2.000 euro a settimana: è chiaro il favoreggiamento della prostituzione da parte dei proprietari di B&B.
    Dopo il caso del trans Valerie, costretto a pagare cifre sempre più alte al proprietario di casa (operava in zona Viale Vaticano), sono in corso accertamenti da parte della Procura per comprendere quanti proprietari degli immobili siano a conoscenza dell’attività svolta dalle loro affittuarie, donne e trans. Tra prostizizionee ad affitti a nero, Prati si confermerebbe l’epicentro del fenomeno.