DALLE BANCHE AD EQUITALIA, IN VIRTÙ DEL MAGRO RECUPERO OTTENUTO (SOLO L’11% IN 16 ANNI) DA LUGLIO LA RISCOSSIONE DEI DEBITI PASSA ALLE AGENZIE DELLE ENTRATE

Elaborando i dati contenuti nel report che Equitalia ha presentato nel corso di un’audizione in Parlamento, l’agenzia di stampa Adnkronos rivela che sono 100,8 miliardi di euro il totale dei debiti riscossi dal fisco nel nuovo millennio. Attenzione però, perché, rispetto al totale delle somme chieste ai contribuenti (917,8 miliardi di euro), in realtà quanto incassato rappresenta appena l’11%. E rispetto al 2000, quando la riscossione era affidata a 39 società private, nel 2016 – l’ultimo anno di Equitalia – il gettito è più che raddoppiato, passando da una media annua di 2,9 miliardi a 7,8 miliardi. I realtà, proprio perché rispetto al dovuto l’effettivo incasso non è soddisfacente, negli ultimi anni il sistema di riscossione ha subito diverse modifiche. Basti pensare che, fino a quando la riscossione era affidata a 39 soggetti (per lo più banche), nel 2000 la media delle entrate era di circa da 670 milioni, nel 2005 era invece di 3,9 miliardi. Visto però che spesso i clienti erano allo stesso tempo anche contribuenti con dei carichi pendenti, si è ritenuto di mettere in dubbio l’efficienza delle banche nella questione. Insomma una serie di diverse motivazioni che, nel 2006, hanno indotto ad affidare la riscossione al pubblico togliendola dalle mani del privato: si è così passati ad incassi che da 6,7 miliardi del 2007 sono aumentati fino a 8,9 miliardi del 2010. Certo è che tale decisione ha trasformato la morsa del fisco in un incubo: sicuramente l’ente più odiato dagli italiani. Ora, con lo scopo di ‘addolcire la pillola’, il governo ha deciso di recuperare ‘il dialogo’ con i contribuenti affidando, dal prossimo primo luglio, all’ente pubblico economico Agenzia delle entrate riscossione. Speriamo divenga realmente tutto molto più ‘umano’…

M.