DAMIANO: IN CASO DI LICENZIAMENTO L’INDENNIZZO DEVE ESSERE MAGGIORE DELLO SGRAVIO

     “L’indennizzo in caso di licenziamento per le nuove assunzioni con il contratto a tutele crescenti deve essere superiore allo sgravio contributivo, altrimenti si potrebbero generare atteggiamenti opportunistici da parte di alcune imprese”. Lo afferma Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera. “Questa preoccupazione – spiega Damiano – contenuta in un articolo della Repubblica di oggi che riprende una nota dell’Ufficio Studi della Uil, va nella direzione di quella che abbiamo evidenziato da mesi e che e’ rimasta inascoltata dal Governo”.– “Tra i vari emendamenti – aggiunge Damiano – che abbiamo presentato alla legge di Stabilita’, c’era anche quello che prevedeva che il contratto a tutele crescenti valesse solo come occupazione ’aggiuntiva’ all’organico esistente: e’ stato respinto dal Governo. Questo rende la Finanziaria ancora piu’ regressiva della Delega lavoro sotto il profilo sociale e dell’occupazione”. “Ci auguriamo che il lavoro di correzione in atto al Senato – prosegue l’esponente del Pd – tocchi questi temi oltre a quello dell’aggiunta di almeno 400 milioni di euro per gli ammortizzatori sociali e del blocco dell’aumento dei contributi previdenziali per le Partite Iva autentiche. Quindi, se i nuovi assunti nel 2015 non saranno occupazione ’aggiuntiva’, se gli incentivi non saranno erogati al termine del triennio ed a fronte di una garanzia di stabilita’ occupazionale, come noi chiedevamo, l’indennizzo in caso di licenziamento non potra’ ridursi ad una-due mensilita’ per ogni anno. Come minimo non dovra’ essere inferiore, fin dal primo anno, ai benefici che avra’ l’imprenditore dalla somma dello sconto Irap piu’ quella dell’incentivo per il contratto a tutele crescenti. Oppure in caso di licenziamento, l’impresa sia costretta a restituire i benefici fiscali”. “Il Jobs Act non e’ stato concepito per licenziare i giovani, ma per assumerli stabilmente. Il Governo faccia un serio esame sui meccanismi che intende varare: non serve una fiammata soltanto il prossimo anno, ma una occupazione di qualita’ e duratura”, conclude.