Ddl Anticorruzione, maggioranza battuta alla Camera

    Brutta giornata ieri per il Governo gialloverde che alla Camera si è visto battere sul ddl anticorruzione: il decreto Bonafede, votato a scrutinio segreto, ha portato sotto la maggioranza costringendo il capogruppo M5S, Francesco D’Uva, a sospendere la seduta in Aula. Roberto Fico, presidente della Camera, dopo aver ascoltato il parere dei gruppi, ha sospeso i lavori a Montecitorio per 30 minuti per poi convocare la conferenza dei capigruppo al termine della quale è stato comunicato che l’aula della Camera avrebbe ripreso l’esame del ddl oggi alle 11. Per le 9 nel frattempo Luigi Di Maio ha convocato l’assemblea dei gruppi M5S.
    L’emendamento al ddl anticorruzione a prima firma dell’ex M5S ora al gruppo Misto, Catello Vitiello, sul quale la maggioranza è stata battuta, depotenzia il reato di peculato. Tema sul quale, durante i lavori in commissione, Lega e M5S avevano manifestato opinioni diverse: favorevole il Carroccio, contrari i grillini. La maggioranza aveva dato parere contrario all’emendamento Vitiello. I voti a favore sono stati 284, i voti contrari 239.
    Vitiello è stato espulso dal M5S per aver violato l’articolo 6 del nuovo Regolamento grillino, che vieta la candidatura di persone iscritte ad associazioni massoniche e, soprattutto, per non aver informato i vertici del suo passato.
    “E’ stato un incidente di percorso che avrà come risultato che il ddl verrà approvato più in fretta”, ha detto Matteo Salvini fuori palazzo Chigi, certo che non ci sarà “nessuna ripercussione”. Subito dopo il voto il vice premier aveva parlato di “voto in aula assolutamente sbagliato”: “La posizione della Lega la stabilisce il segretario. Il provvedimento arriverà alla fine come concordato dalla maggioranza”. E ha poi aggiunto: “Io abolirei il voto segreto perché italiani hanno diritto di sapere chi vota cosa”. “Colpa delle Lega? A me non interessano i responsabili. Ripeto: nascondersi dietro il voto segreto è vigliacco, chiunque lo faccia. C’è una maggioranza, andrà fino in fondo. C’è il decreto sicurezza, c’è la manovra… c’è così tanto da fare che fare i bambini schiacciando i bottoni mi sembra veramente inutile. La lega si impegnerà per accelerare l’approvazione del ddl anticorruzione”, ha ribadito il leader del Carroccio.
    “Quello che è accaduto oggi in aula è un fatto gravissimo. Così non si va avanti’’, ha dichiarato D’Uvaaggiungendo: ’’Noi non salviamo i furbetti dalla galera. Chi ha votato Sì a un emendamento che va a favore dei delinquenti si sta assumendo una responsabilità enorme agli occhi dei cittadini’’.
    “Sono i fichiani che hanno votato a favore per mandare un segnale. Cercano una scusa per non votare il decreto sicurezza”, ha detto ai cronisti Igor Iezzi, capogruppo della Lega in commissione Affari Costituzionali. “Non siamo stati noi’’ a far andare sotto la maggioranza ha assicurato il capogruppo della Lega a Montecitorio Riccardo Molinariarrivando a palazzo Chigi dove da poco è terminato il Cdm.
    “Con il governo battuto su un voto sul peculato è evidente che Lega e M5S non possono più stare insieme. I leghisti hanno tradito il patto di governo per salvare tutti coloro che hanno un processo per peculato. Brutta pagina politica che dimostra come la maggioranza su alcuni temi è geneticamente modificata. Un giorno il condono, un altro il dl sicurezza, poi gli inceneritori, oggi l’anticorruzione. Sono divisi su tutto e quando si affrontano i nodi cruciali dei singoli provvedimenti le enormi divergenze politiche e culturali vengono fuori”, ha detto Francesco Boccia, deputato Pd.
    “Riteniamo attraverso il voto segreto di aver garantito la libertà di espressione di quest’aula. Dopo giorni di giustizialismo manettaro, se oggi quest’aula si è espressa a favore del garantismo è nell’interesse degli italiani”, ha commentato la capogruppo di Fi alla Camera Maristella Gelmini.